C’è trasferta e trasferta. E la grande passione dei tifosi rossoverdi per le Fere ha saputo trasformare anche un campionato disgraziato, quello della serie D 1993-94, il primo dopo il fallimento, in un qualcosa di epico.
Prendete, per esempio, il 10 ottobre 1993. Il girone F di quello che allora era nominalmente il Campionato Nazionale Dilettanti metteva insieme formazioni umbre, laziali, toscane e abruzzesi. Il calendario alla giornata 6 recita Pool Industrie Civita Castellana-Ternana. Si tratta della squadra della cittadina in provincia di Viterbo, che oggi ha assunto la denominazione di Flaminia ma allora aveva anteposto a quello del paese la serie di aziende che la sostenevano.
Una sfida che mancava nientemeno che dal campionato 1945.46. Civita Castellana in fondo è davvero a due passi da Terni, appena 49 chilometri. Ecco quindi l’idea: affrontare i 46 minuti di trasferta in motorino. Lungo la Flaminia, dunque si assistette così ad una carovana di mezzi a due ruote, quasi tutti occupati da due giovani, uno addetto alla guida ed il secondo a sventolare la bandiera rossoverde.
Sventolata anche a Narni, dove gioca la Narnese che in quell’anno è nello stesso girone della Ternana (la precederà in campionato). Ma con Narni, si sa, c’è amicizia e non rivalità: ed infatti, giunti a piazza Garibaldi i tifosi narnesi s’erano dati appuntamento per dare grande sostegno alla più strana trasferta dei rossoverdi. Alla fine la dirigenza del Civita Castellana mise a disposizione una intera curva dello stadio Turiddu Madami per contenere i quasi 2000 tifosi. Ed uno spazio adeguato per parecheggiare tutti quei motorini.
La Ternana del Cinghiale Tobia vinse 2-0 con gol di Cozzella e Gino Trotti e nonostante qualche tafferuglio a fine garà, la carovana ripartì felice: il rombo dei motorini invase di nuovo la Flaminia, con le bandiere ed i cori festanti.
Qui sotto la sintesi del match
Glie son rimaste le lambrette perché lo striscione…
Presente
Ricordate questo perché la strada intrapresa da questa nuova Società ci riporta in serie D?
Che tristezza
Civita Castellana