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Gli stranieri delle Fere – Smoje e la difficoltà di inseguire un pallone

Nell’estate del 2000, il Milan rifila alla Ternana di Agostinelli il “pacco” made in Croazia. Il difensore giocherà tre disastrose partite prima di venire ceduto

Dario Smoje, primo croato della storia della Ternana, anno 2000. Di lui si diceva un gran bene, ma a dire il vero lo si diceva tre anni prima, quando il Milan di Fabio Capello lo portò in Italia in pompa magna. Aveva 20 anni, già da 4 giocava titolare nel Rijeka, massima serie del suo Paese ed era il faro dell’Under 21. Si disse che per portarlo in rossonero, il Diavolo lo strappò alla Juve. Difficile dire se ciò corrisponde al vero, ma se così fosse, vista come è andata a finire, dalle parti di Torino hanno sorriso.

Perchè il Dario Smoje che arriva a Terni lo fa dopo tre annate disastrose. La prima al Milan, dove va più lento del pallone (il ragazzo è 1.92 e pesa 84 chili, d’accordo ma la differenza di velocità oltrechè di esperienza col resto della squadra è evidente: disputerà appena 6 partite), le altre due in B al Monza, allora “cimitero degli elefanti” dei rossoneri. Gioca abbastanza (52 presenze, al fianco di Beloufa e Brncic, gli altri bocciati del Milan), ma non migliora.

La Ternana, ambiziosa ma sicuramente meno impegnativa, potrebbe essere il club del suo riscatto. Arriva alla corte di Agostinelli e del dg Borea con grande entusiasmo ma già dalla coppa Italia si capisce l’aria che tira. A Cesena si fa sorprendere sul gol dell’1-0, autorete di Balli a difesa ferma; in casa col Varese (1-0) va meglio mentre nel 3-3 si addormenta, come tutta la difesa, sul secondo dei tre gol segnati da Schwoch.

Arriva il momento del campionato. Prima giornata a Marassi contro la Samp: la partita di Smoje dura 45′ perchè si fa espellere, rimediando due gialli,  il secondo dei quali per fallo da ultimo uomo. Al ritorno in campo in Cittadella-Ternana, si rende protagonista da un episodio degno di ‘Oggi le comiche’ regalando con uno scivolone a Ghirardello il gol partita, al 92′. Rapidamente finisce in panchina: giocherà una sola altra partita (Torino-Ternana 1-1, sostituendo Lucchini a 10′ dalla fine) e tornerà al Milan a fine stagione, da dove viene spedito alla Dinamo Zagabria.

Nei tre anni successivi, Smoje gioca con continuità prima alla Dinamo (arriverà anche la sua prima e unica presenza in Nazionale maggiore) e poi con lo NK Zagabria. Seguono cinque stagioni al Gent, in Belgio, per chiudere – praticamente senza quasi mai giocare – prima in Grecia al Panionios e poi ancora in Croazia allo Hrvatski Dragovoljac, concludendo anche con una retrocessione in seconda divisione.

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