Il campionato più surreale della Ternana è quello giocato mentre ancora c’era in corso la guerra. Calcio d’inizio in piena estate
Giocare da giugno a settembre è quasi una rarità nel calcio occidentale, eccezion fatta per i campionati del Nord, che però cominciano in primavera per poi concludersi quando inizia l’inverno. Alla Ternana successe quando la Seconda Guerra Mondiale stava per finire e il calcio vero per ricominciare.
Anno 1945. Il pallone ricomincia a rotolare dopo un anno di fermo. Ma le squadre, ricostruite come la vita, erano di nuovo tutte da rodare e così in giro per l’Italia si decide, a seconda dei vari livelli calcistici, di organizzare dei campionati – talvolta chiamati tornei – di transizione, che facessero da cinghia fra l’anno di stop forzato e la ripresa dei campionati ufficiali. Se ne giocarono in tutte le regioni, di tutti i tipi, alcuni propedeutici ai campionati ufficiali, con tanto di promozione in palio, altri meno.
Quello che riguarda la Ternana si chiamava Torneo Regionale Umbro girone C. Otto squadre iscritti, sette effettivamente lo conclusero, per il ritiro dell’Augusta Narni Scalo alla fine dell’andata co conseguente cancellazione dei risultati: oltre alla Ternana, Foligno, Narnese, Virtus Spoleto, Migozzi Papigno, Clitunno e Folgore Sant’Eraclio.
Un torneo sui generis, che prese il via il 10 giugno e si concluse, non senza fatica il 16 settembre fra partite decise a tavolino, sospensioni per motivi di ordine pubblico a seguito di incidenti e tesseramenti – per così dire – fantasiosi (in un caso addirittura vennero schierati calciatori poi cartellinati il giorno dopo). La Ternana di Eraldo Pangrazi iniziò battendo 2-0 la Clitunno e finì con una rissa fra calciatori all’ultima giornata contro la Virtus Spoleto che portò lo 0-2 ad entrambe. Concluse al quarto posto, vinse il Foligno. Appena 35 giorni dopo quella rissa, i rossoverdi scesero in campo per la prima del nuovo campionato.
