La storia dell’attaccante che stregò Agostinelli e i tifosi, il girovagare in prestito in attesa dell’offerta giusta che non è arrivata mai, la fuga da Terni. Fino alla convocazione nella ‘Roja’ a distanza di due lustri dall’ultima volta
Luis Jiménez era, ed è, un campione, non potrebbe essere diversamente se quest’anno è stato richiamato nella nazionale cilena, dopo dieci stagioni di assenza, a trentasette anni. E non in una partita a caso ma di qualificazione per i prossimi mondiali. Che c’entra con Terni e la Ternana? C’entra, dal momento che a diciassette anni era stato scoperto dagli scout dei rossoverdi e s’era trasferito in riva al Nera. Aveva subito incantato nei suoi quattro anni in rossoverde, a cominciare dal tecnico Andrea Agostinelli: faccia da bambino, piedi magici da fantasista, fiuto del gol prepotente, lui attaccante di movimento di quelli che piacciono agli allenatori.
Così, in maglia rossoverde in Serie B, è riuscito a mettere a referto ottantotto partite condite da venticinque gol. Mica male, no? Ma si vedeva che poteva ambire a palcoscenici più importanti: alla porta del presidente Luigi Agarini bussò la Fiorentina e Luis si trasferì in viola da gennaio e giugno. Giocando sempre. Non ci fu accordo tra le due società per la grande differenza tra domanda ed offerta. Così il ritorno a Terni. A gennaio altro trasferimento in prestito alla Lazio, sempre facendo bella figura.
Ma nessuna società sembrava poter spendere la cifra che la Ternana richiedeva. E così si andò ancora avanti con prestiti all’Inter, in Inghilterra al West Ham, poi ancora a Parma e Cesena. Nel frattempo riuscì a svincolarsi dalla Ternana per iniziare una carriera, forse poco prestigiosa, ma sicuramente redditizia, negli Emirati Arabi e in Qatar, sino al 2018 quando ritornò in Cile, al “suo” Palestino che l’aveva lanciato tanti anni prima. Nel marzo di quest’anno poi la ciliegina di una carriera: Martin Lasarte, allenatore della “Roja”, lo ha anche convocato dopo due lustri di assenza in Nazionale, per una partita contro la Bolivia.
Luis è riuscito anche a segnare a sedici anni dall’ultima rete in Nazionale, a conferma di una classe cristallina nonostante l’età, come i ternani ricordano bene. Ma i ternani ricordano anche il lungo tira e molla con la società che intanto aveva cambiato proprietà e che aveva visto in Luis un vero affare. Ad ogni modo sulla vicenda le opinioni restano controverse. Luis Jiménez riuscì finalmente a liberarsi e “fuggire” dall’Italia anche se, lo dichiara apertamente, porta sempre Terni nel cuore.