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La Ternana di Bagnato, un ‘top player’ mancato. Per un soffio

Ancora un calabrese che ha fatto la storia rossoverde ed è arrivato a sfiorare la gloria quando la Fiorentina lo prese come erede di Antognoni. Il meglio di sè lo ha dato a Bari ma a Terni lo ricordano ancora tutti…

Aveva le potenzialità di un grandissimo campione: Carmelo Bagnato, anch’egli calabrese, anch’egli nato a Scalea come tanti ex rossoverdi, ha percorso una buona carriera partendo proprio da Terni, dove era cresciuto, sino a esordire in Serie A nella seconda stagione nella massima serie della Ternana. Aveva classe, s’è detto, al punto da essere considerato un elemento di forza da tutti gli allenatori che l’hanno guidato.

Quando fu venduto alla Fiorentina sembrava proprio che avesse “svoltato”, che non ci sarebbero stati ostacoli alla sua crescita. Ed invece, nonostante fosse stato acquistato come vice Antognoni, proprio perché il Giancarlo nazionale doveva andarsene verso la Juventus, non sfondò, perché il trasferimento non ebbe luogo e si trovò quel “monumento” davanti. Alla fine solo otto presenze ed un ritorno alla Ternana, per un altro bel campionato sino a sfiorare la Serie A; poi una cessione, al sud, ancora in Serie B, al Bari, nonostante vi fossero molte squadre che desideravano acquistarlo anche della massima serie.

E a Bari sviluppò il massimo della sua potenzialità: vi si fermò per cinque campionati, tutti giocati da titolare, tutti con ottimi risultati. Ma quando sembrava che la sua carriera potesse ripartire, ecco ancora una cessione al Lecce, all’epoca era così, ancora nella cadetteria. Ma era ormai la parte finale della sua carriera e quindi un ritorno in Calabria, a Catanzaro e poi alla Salernitana prima di appendere le scarpe al chiodo.

L’attività di allenatore l’ha poi interessato parzialmente anche se ha vinto un campionato di serie D con la Viterbese e si è seduto sulle panchine di Nola, Pistoiese e, sempre in serie D, Pierantonio. Ora se ne sta a Scalea, a casa sua, a guidare una Scuola Calcio, con la Ternana sempre nel cuore. In Umbria ha lasciato però il figlio Andrea, anch’egli giocatore, che milita nella Narnese e possiede molti sprazzi della classe del padre.

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