L’ex centrocampista oggi tecnico della Under 16 rossoverde al quotidiano Metropolis: “I medici dell’0spedale di Terni mi hanno salvato la vita e la società rossoverde mi ha aiutato”
Per la prima volta da quando ha dovuto smettere di giocare a nemmeno trent’anni, Luigi Viola, oggi allenatore dell’Under 16 rossoverde, parla della sua malattia. Di quel problema cardiaco che venne scoperto poche settimane dopo aver firmato, nell’estate di due anni fa, con la Ternana.
Le visite mediche, un verdetto che per la privacy non fu mai rivelato ufficialmente ma che – si è capito strada facendo- aveva chiuso anzitempo la sua carriera. A distanza di tempo, l’ex centrocampista sceglie un quotidiano della sua regione, la Campania e precisamente il salernitano Metropolis per parlarne. Per prima cosa, dà un nome alla sua malattia: cardiomiopatia aritmogena. Poche conseguenze nella vita normale, ma incompatibile con l’attività sportiva agonistica.
GRAZIE AI MEDICI. L’ex centrocampista spiega: “Avevo una cicatrice sul cuore. Inizialmente mi hanno fermato per sei mesi, in cui sono stato totalmente a riposo. Poi è arrivata la diagnosi: soffro di una cardiomiopatia aritmogena, una patologia innocua per la vita di tutti i giorni, ma assolutamente incompatibile con l’attività agonistica. Ringrazierò a vita il dottor Donzelli che ho incontrato qui a Terni e che mi ha davvero salvato la vita. Vedendo le mie prove da sforzo, i miei holter, ha voluto sottopormi ad una risonanza cardiaca con mezzo di contrasto. Così è venuta fuori questa situazione che mi ha cambiato la vita”
IL SECONDO TEMPO. La fase-2 di Viola è ripartita da Terni: è stato qui che ha sostenuto il corso per l’ottenimento del patentino di allenatore e nel frattempo ha prima svolto un lavoro di scouting e poi è stato inserito da Fabio Gallo nel suo staff come collaboratore tecnico, cosa che come aveva raccontato anche a noi di Calciofere, gli ha permesso di restare nel giro e cominciare ad imparare ‘il mestiere di tecnico: “Mi sono buttato in questa nuova avventura con entusiasmo e con tutto me stesso, sono pronto a ripartire. Grazie alla Ternana che non mi ha abbandonato, ma anzi mi ha sostenuto”, conclude.