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Viola: “Adesso chiamatemi mister. Grazie alla Ternana, non mi ha mai abbandonato”

Nostra intervista all’ex centrocampista, che dopo un anno di fermo, si appresta a cominciare in rossoverde la nuova carriera di allenatore nel settore giovanile

Luigi Viola, un anno dopo. Arrivato alla Ternana nell’estate del 2019, dopo l’esperienza alla Juve Stabia, il centrocampista campano non è più sceso in campo, fermato durante i test attitudinali. Pur nel rispetto della privacy del giocatore e con la Ternana che non ha mai reso nota l’entità del problema, si era capito che il futuro da calciatore di Viola era in discussione ed ancor di più quando ha deciso di inserirlo nello staff tecnico di Fabio Gallo.

Nel frattempo, Viola ha frequentato a Terni il corso  Figc per allenatori acquisendo il patentino Uefa C e quindi ora per lui comincia una nuova avventura. Prenderà il posto di Alessandro Manni alla guida dell’Under 16 rossoverde.  In questa intervista, la prima dopo lo stop, con noi di Calciofere, racconta quei momenti e ciò che lo attende

E’ stato un periodo difficile della mia vita, perchè comunque quando ricevi certe notizie non è mai facile, per nessuno – dice – ma tutta la società mi è stata vicina e non mi ha mai abbandonato. Ringrazio il presidente Bandecchi, il vicepresidente Tagliavento ed il ds Leone e tutti quanti per la vicinanza ed ora per avermi dato questa grandissima opportunità. Mi sto preparando con tanto entusiasmo, vediamo come va”.

A LEZIONE DA GALLO.  Viola ha passato gli ultimi mesi a diretto contatto con Fabio Gallo, l’ex allenatore della Ternana, che lo ha accolto nel suo staff: “Ero più che altro un collaboratore – dice – non parte effettiva dello staff, ma davo una mano quando serviva. Però è stato molto costruttivo: ho imparato molto, perchè il mister oltre ad essere una grande persona è un grande allenatore. Ho imparato come si gestiscono gli allenamenti, cosa fare e come rapportarsi con il gruppo: sono stati per me sei mesi molto formativi. Sicuramente è tutto molto diverso anche nel modo di vedere la partita: cambia tutto perchè da giocatore devi pensare solo a te stesso, a fare i movimenti nel migliore dei modi ed integrarti col resto della squadra. Da allenatore devi metterti nella testa di tutto il gruppo, devi stare attento ai particolari”.

E non solo: “Poi c’è un altro fatto – prosegue – l’allenatore non può magari sfogare in campo, giocando la rabbia o l’agonismo che ha dentro e questa forse è la cosa più difficile per me. La domenica deve affidarsi ai giocatori, infondere a loro la carica che hai”

SI PARTE. Martedì 25 agosto il primo allenamento: “Partiamo con l’ambizione di crescere -dice Viola – e di far diventare quanti più ragazzi possibili calciatori professionisti. Il risultato viene dopo, anche se ovviamente vincere è importante e piace sempre. Ma il ragazzo e la sua crescita vengono prima”

Il Viola calciatore? “Per adesso non se ne parla – dice – non so se in futuro avrò ancora la possibilità di scendere in campo. Se così sarà coglierò l’occasione, altrimenti ormai la mia strada è tracciata. Sono entrato in questa nuova avventura con tutto me stesso, vediamo dove porterà”.

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