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Parodi ‘barbiere’, la musica rap e la cooperativa del gol: Damian si racconta a Calciofere (VIDEO)

Secondo appuntamento con la rubrica ‘A tu x tu”, curata da Ivano Mari. Intervista a tutto campo con il centrocampista della Ternana Filippo Damian

Filippo Damian, centrocampista della Ternana, è stato l’ospite di “A tu x tu”, l’approfondimento con i giocatori della Ternana attraverso videointerviste curate per Calciofere da Ivano Mari. Ecco alcuni stralci dell’appuntamento di giovedì sera.

DAL PADOVA AL CHIEVOAl Padova ho fatto tre anni e quando la società è fallita, mi sono svincolato e sono andato al Chievo, dove ho trovato un grande ambiente per i giovani, con un centro sportivo all’avanguardia: quella è una società modello per un giovane che vuole crescere. La mentalità era quella di voler stare in alto fra i migliori settori giovanili d’Italia. Ho anche fatto diverse panchina in prima squadra con Maran, è stato un anno molto importante: potersi allenare con giocatori di grande livello come Depaoli, che ora è all’Atalanta, Costa che ora è all’Entella è stata una grande opportunità”, spiega il centrocampista rossoverde.

Sul tecnico con cui ha più legato non ha dubbi: “D’Anna è stato il primo a credere in me, quando ero al Chievo e fra noi c’è ancora grande stima reciproca. Secondo lui posso fare ancora qualche step in più ed è l’obiettivo che mi sono posto anche io. Cosa mi manca? Un problema di testa, solo adesso mi sto rendendo conto, mi sto impegnando per questo, mettendomi a disposizione senza polemiche”. Poi dice: “Ho preso molto da ognuno dei tecnici che ho avuto”.

COMO E SIENA. Prima di Terni anche le esperienze con Como e Siena, oltre al Pordenone. Damian spiega: “Purtroppo sono arrivato a Como in un brutto momento: la presidentessa era la moglie del calciatore Essien, si è vista una volta sola. Anche a Siena è stato difficile, ho  avuto qualche problema col ds. Ora qui sto benissimo, siamo dei privilegiati qui alla Ternana, l’ambiente è sano, il presidente è una persona che ci fa lavorare nel migliore dei modi. Quando ho avuto l’occasione di venire a Terni nell’ultimo giorno di mercato grazie a Gallo non ci ho pensato due volte”.

PORDENONE. Gli mostrano la foto della vittoria del campionato  a Pordenone: “E’ stato il mio trampolino di lancio, anche se non ho giocato tantissimo. Però vincere campionato e supercoppa è stata una grande prestazione. Spero di potermi ripetere a Terni. Prima di venire qui avevo ex compagni che avevano giocato in rossoverde come Candellone e Bombagi, me ne avevano sempre parlato bene”.

IL GOL. Poche reti ancora per lui con la Ternana: “Ne ho avute di occasioni – dice – ma devo migliorare su questo: devo essere più cattivo e devo tirare più in porta, essere più egoista, perchè l’inserimento mi piace”. E sulla concorrenza a centrocampo: “Bella e stimolante, bisogna impegnarsi tanto, è positivo”.

Damian è fra i tanti andati a segno quest’anno: “E’ frutto di una manovra coinvolgente, di un calcio propositivo del quale beneficiamo tutti. Siamo sempre all’attacco, cerchiamo di aggredire l’avversario e quindi viene più facile. Se continueremo ad essere così concentrati possiamo continuare a dire la nostra anche nel girone di ritorno”.

CAPELLI RASATI. Si scherza sui capelli, che Damian racconta di aver avuto molto lunghi in passato ma che a Terni ha avuto anche rasati: “E’ stato Luca Parodi, eravamo insieme in camera ed è stata una cosa casuale – dice Damian – ma non lo rifarei mai più”

LA SCUOLA. Diplomato ragioniere, Damian ha deciso di non proseguire l’università alla facoltà di giornalismo: “Penso però che la riprenderò – spiega – perchè la mia famiglia ci tiene molto ed io voglio regalare loro questa soddisfazione. La mia è una famiglia semplice, dai valori importanti, mi segue sempre e mi vuole molto bene come io ne voglio a loro”.

LA MUSICA RAP. C’è la musica rap in sottofondo nel tempo libero di Damian: “Mi piace molto la musica, mi accompagna nella vita. Ascolto molto rap americano, ma in generale un po’ di tutto. La musica  che si sente invece dal parcheggio dello stadio? Quella la curano i latini, Falletti e Peralta: non si può toccare! Però è un bel momento, ci fa divertire”.

Qui sotto la videointervista completa

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