Il presidente del Consiglio Superiore di sanità e componente del Comitato tecnico scientifico spegne le ambizioni della Figc: calciatori come tutti gli altri lavoratori
Bocciato il modello tedesco. Nessun trattamento di favore per il calcio, non ci sarà la tanto auspicata quarantena ridotta ad una settimana per i calciatori. La conferma arriva da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente dl Comitato Tecnico Scientifico che intervenendo ai microfoni della napoletana Radio Marte, ‘spegne’ le ambizioni della Figc in questo senso.
“Direi che, come abbiamo fatto nelle ultime settimane nell’ottica della ripresa, dobbiamo fare anche in questo caso un passo per volta. Dobbiamo perseverare in un approccio prudente, rifletteremo tra qualche settimana su questa possibilità. Tutto però dev’essere fatto con assoluta gradualità e i numeri delle curve devono continuare a confortare anche nel futuro”, sottolinea.
Calciatori alla pari degli altri lavoratori in tutto e per tutto, quarantena compresa: “Il mondo del calcio non può avere trattamenti diversi rispetto a quelli che vengono impiegati nel resto del Paese- spiega – La durata della quarantena dev’essere stabilito sull’intero territorio Nazionale. Se è di 14 giorni, deve essere di 14 giorni anche nel calcio. Poi, se in virtù dell’evoluzione della curva epidemica si cambierà la disposizione nazionale, allora si potrà cambiare e adeguarsi anche nel calcio”.