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Top 11 della Ternana – Mayer: “Noi, che al Liberati mangiavamo tutti insieme”

Uno dei difensori centrali della vostra formazione storica. I rossoverdi furono per lui il trampolino verso la serie A, ma proprio a Terni festeggiò due promozioni consecutive.

Mauro Mayer, classe 1970, da Jesolo. Quando arrivò a Terni e si presentò ai tifosi insieme al resto della squadra, allora rinnovata del tutto con l’ingresso della nuova società capitanata da Alberto Gianni e affidata alle cure tecniche di Luigi Delneri, i tifosi che non lo conoscevano rimasero un po’ perplessi dalla costituzione fisica molto magra che aveva il difensore centrale, che all’epoca aveva 26 anni. Chi invece seguiva un po’ di più anche il calcio extra-Conca, aveva avuto modo di vederlo e apprezzarlo con la maglia del Sandonà di Ezio Glerean. Lui, arrivato da lì insieme ad Andrea Caverzan, aveva affrontato nella serie C2 della stagione precedente i rossoverdi proprio vestendo la maglia della squadra veneta. “Questo è bravo – dicevano i tifosi più informati – e ve ne accorgerete“.

UN UOMO PER TUTTE LE SERIE. Infatti, con il Sandonà Mayer era uno dei centrali titolari della difesa a tre di Glerean. Difensore longilineo, attento, tatticamente intelligente, sempre concentrato e bravo nel gioco aereo. Per la Ternana, si rivelò un acquisto azzeccato anche a lungo termine. Non solo, infatti, in quella stagione giocò coi rossoverdi in C2 vincendo il campionato, ma risultò un elemento importante e dicisivo anche in C1, contribuendo all’impresa della promozione in serie B. E la cadetteria? Non gli stava certo larga (anche se trovò in Antonello Cuccureddu un tecnico che gli dava poco spazio). Anzi, una volta sualutata la Ternana, Mayer dimostrò a sè stesso e a tutti che era pronto a giocare (e bene) anche in serie A. La massima serie, la disputò con la maglia del Modena. Tra l’altro, è tutt’ora ricordato pure a Modena come uno dei beniamini della tifoseia. Basti pensare che anche lì è stato designato come centrale titolare in in una formazione tipo Top 11 di sempre.

LA TAPPA VERSO LA MASSIMA SERIE. Dal Sandonà alla Ternana, fino al Modena. Una trafila di gavetta partita dalla serie D e arrivata fino alla serie A, passando per tutte le categorie. Mayer, ne ha viste davvero tante, in 22 anni di carriera da calciatore. La sua esperienza al Sandonà cominciò e finì intervallata da altri “viaggi”. Dopo l’esordio nei dilettanti con quella squadra, successivamente giocò con Treviso, Pergocrema, Giarre e Palazzolo, prima di tornare lì, da dove poi la Ternana lo prese. A Terni, Mauro Mayer ha giocato quattro stagioni di fila, collezionando in tutto 75 presenze e segnando 3 gol. La Ternana, poi, lo cedette al Modena. Con la maglia gialloblu giocò fino al 2005 e arrivò fino alla massima serie. Successivamente, giocò con Pistoiese, Venezia e Canavese, prima di trasferirsi al Castellarano e di andare a chiudere la carriera (nel 2011) nella Virtus Castelfranco.

“UN SEGNO DI AFFETTO”. Terminata la carriera da calciatore, Mayer ha collaborato a lungo con il Modena nel settore giovanile, facendo parte come tecnico dell’Accademia Modena Fc 1912. Come allenatore delle giovanili, ha lavorato anche per il Sassuolo e per il Venezia. Attualmente, vive nella sua Jesolo e collabora con la locale società calcistca sempre nel settore giovanile. Ma Terni, non l’ha mai dimenticata, Recentemente, è anche tornato a trovare alucni amici. Anche per questo, non nasconde la sua gioia nell’essere stato scelto nella Top 11 ideale delle Fere, “Mi fa immensamente piacere, questa cosa – dice – perché al di là della Top11, la cosa più bella è l’affetto che Terni ancora mi dimostra. Lì ho passato degli anni bellissimi, sono stato molto bene e ho dei ricordi molto belli, sia della città che delle stagioni giocate“.

GRANDE GRUPPO E GRANDE PUBBLICO. Ricordi belli non solo per la squadra e l’ambiente, ma anche sotto il profilo dei risultati, con due campionati vinti e l’ascesa con le Fere dalla C2 alla serie B. “Trovai un gran bel gruppo – racconta – fatto di ragazzi con i quali ho condiviso tanti successi. Ma soprattutto, giocavamo davanti a un pubblico caloroso e sempre presente. Impossibile dimenticare la grande passione e il grande entusiasmo che contaddistinguevano i tifosi ternani

IL TEMPO INSIEME. Dei suoi anni di militanza a Terni, Mayer dice di avere tantissimi ricordi, tutti molto belli. Ma ce ne sta uno, che ama raccontare, una situazione particolare che avveniva nel primo anno della gestione Delneri, quando il gruppo era tutto nuovo: “Proprio perché eravamo un gruppo tutto nuovo, la società decise di farci pranzare e cenare insieme nello spogliatoio. Mi ricordo anche che c’erano delle bravissime cuoche che cucinavano per noi. E’ stato così per tutta la stagione, che finì con la nostra promozione in serie C1. Trascorrevamo, in quel modo, tantissimo tempo insieme“.

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3 anni fa

Mangiavano insieme per creare “gruppo”, cosa talmente bella e giusta che alla società attuale di “capoccione” robe del genere non gli passano manco per l’anticamera del cervello.

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3 anni fa

Che tempi !!!

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3 anni fa

Al liberati si mangiava assieme ai tempi di migliucci

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3 anni fa

Ragazzi seri che amavano i colori

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