Il direttore sportivo è intervenuto a TRT Sport Mix su TeleTerni: “Mi piacerebbe chiudere la stagione sul campo e rivedere quelle scene del 1989… La serie C così com’è non è più sostenibile”
Il direttore sportivo della Ternana Luca Leone è intervenuto a TeleTerni nel corso di TRT Sport Mix, condotto da Ivano Mari. Fra i temi dell’intervista anche la quarantena, che lui, così come tutto il gruppo rossoverde hanno scelto di passare in città.
“Rifaremmo la scelta di lasciare qui i giocatori? Personalmente io si, credo fosse giusto così – spiega Leone – Noi avevamo già organizzato un protocollo nostro, per gli allenamenti distanziati, lo stavamo applicando e lo abbiamo fatto fino al 20 marzo, quando ci hanno stoppato, ma non avevamo la percezione di quanto questa fermata potesse durare. C’erano situazioni da riorganizzare, penso a Partipilo, la cui moglie è incinta e Suagher che ha la moglie a Crotone: abbiamo deciso di fare così, d’accordo col tecnico, perchè era più facile da gestire e poi è bello passare questo momento insieme, come spirito di squadra”
STIPENDI E CAMPIONATO. Poi naturalmente il tema del futuro, col campionato ancora in bilico: “Secondo me è giusto provare a vedere se si può finire il campionato, anche d’estate: abbiamo tutti tanta voglia di tornare alla normalità che anche andare in campo ad agosto non ci peserebbe, anche perchè sicuramente per diverso tempo dovremo convivere con queste prescrizioni”, spiega Leone. Ma la Ternana ha già lavorato al piano B, se cioè la stagione dovesse essere fermata: “Coi giocatori abbiamo raggiunto un accordo pari al 30% degli ultimi tre stipendi, qualora si decidesse di non giocare: ho trovato in questo la collaborazione e la responsabilità di tutti i giocatori”
FUTURO DELLA SERIE C. L’altro tema caldo è quello del futuro del campionato dopo l’emergenza sanitaria e in coincidenza di quella economica. Leone sottolinea: ” Il calcio di serie C aveva problemi a prescindere, così com’è non è sostenibile e il Coronavirus lo ha aggravato. Sono d’accordo sull’idea del presidente Bandecchi di dividere le società in un campionato élite e una sorta di C2. Ci sono società che chiedono indietro la fidejussione per pagare gli ultimi quattro stipendi: come faremo alla ripartenza a settembre, senza pubblico e con pochi sponsor? Secondo me 60 squadre non sono più sostenibili, mentre fare una serie C1 con i club di maggior solidità economica potrebbe essere una idea che darebbe anche nuovo lustro alla categoria”
TERNANA E AUSPICI. Infine, ovviamente, la Ternana. Leone è l’artefice del miracolo Lanciano, che per ora non si sta ripetendo a Terni: “A Lanciano ho vinto al quarto anno – spiega – attraverso una fidelizzazione dei giocatori, la creazione di un gruppo. Bisogna avere l’intelligenza di capire che non si può buttare tutto al primo soffio, bisogna avere pazienza, non cercare alibi, bisogna credere nel progetto e superare gli ostacoli insieme. Poi serve anche un po’ di fortuna, naturalmente”
Ma allora cosa non ha funzionato? “Abbiamo sbagliato a non capire i momenti decisivi – spiega Leone – Dopo la vittoria di Bisceglie abbiamo perso con l’Avellino, dopo Catanzaro abbiamo perso con la Casertana e così via. casertana e così via. Se io faccio una grande partita, devo sapermi confermare la settimana dopo, devo essere concreto, è una questione di mentalità vincente”. Chiude con un auspicio: “Ho scelto Terni perchè la piazza ha fame di calcio a ambizione“. Ricordando poi il passato da calciatore – nel celebre spareggio col Chieti fu lui a sbagliare il rigore decisivo che segnò la promozione in C1 della Ternana, chiosa: “Vorrei rivedere quelle scene del 1989, ma stavolta dalla parte dei vincitori”.
