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Ternana, la quarantena di capitan Defendi: “Studio inglese e cucino”

Il leader rossoverde, in una intervista rilasciata al ‘Messaggero’ racconta come sta vivendo questo periodo di isolamento forzato, con il cuore alla sua Bergamo

Il momento in Italia è delicato per tutti a causa dell’emergenza Coronavirus, con la popolazione costretta a stare in quarantena forzata per evitare di diffondere l’epidemia. Con i campionati sospesi gli atleti, obbligati a rimanere in casa, devono adattarsi e cercare di continuare a mantenersi in forma. Così il capitano della Ternana, Marino Defendi, ha raccontato al ‘Messaggero‘ come passa le sue giornate in isolamento nell’abitazione di Terni.

CON IL CUORE A BERGAMO. Il primo pensiero di Defendi va, ovviamente alla sua famiglia e alla sua terra, lui nato a Bergamo e cresciuto nell’Atalanta. “Lassù ho mia moglie e i miei figli, ma fortunatamente sia loro che gli altri parenti stanno tutti bene. Li sento tutti i giorni, ma non è facile spiegare ai bambini il perché il loro padre non torna a casa”.

PASSIONI E PASSATEMPI. Ora che si sta a casa, il capitano rossoverde ha il tempo di dedicarsi a molte altre cose diverse dal calcio: “In questo momento sto approfittando per recuperare dall’infortunio muscolare e sto facendo le terapie. Guardo molto la tv, gioco con la playstation e ascolto la radio“. Ma Defendi sta coltivando anche qualche altro hobby: “Sto studiando inglese, ho iniziato un corso. Sono anche un appassionato di cucina, perciò sperimento nuovi piatti. Riesco a stare abbastanza bene anche da solo“.

COMPAGNI E MISTER. Parlando della Ternana e della situazione sportiva, il centrocampista delle Fere spiega: “Con i compagni e con il mister ci sentiamo quotidianamente, abbiamo un gruppo WhatsApp. La scelta di Gallo? Credo che abbiamo avuto le sue buone ragioni per rinunciare al contratto, lui crede fortemente nel suo lavoro e nella squadra”.

UNITI CONTRO IL VIRUS. In questi giorni anche il mondo del calcio sta cercando di dare una mano, come fatto da Bandecchi con la donazione all’ospedale di Terni: “E’ stato un bellissimo gesto, dal punto di vista umano il presidente è una persona speciale, quando si tratta di aiutare gli altri lui è sempre presente. Cosa possiamo fare noi calciatori? Credo che le persone non abbiano bisogno dei nostri consigli ma debbano rispettare le regole, ognuno si deve comportare in modo responsabile. Quando torneremo in campo? Qualsiasi decisione che verrà presa la rispetteremo, ma il calcio viene dopo rispetto alla salute“.

 

 

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