Tanti i motivi di interesse della sfida del Gustavo Ventura. Ma per le Fere la parola d’ordine è solo una: ripartire di slancio
Alle ore 15 allo stadio Gustavo Ventura va in scena Bisceglie-Ternana. I rossoverdi di Fabio Gallo sono alla ricerca della ripartenza dopo lo stop di Bari ma il cliente con cui avranno a che fare non è dei più malleabili. Della cabala, per chi ci crede, s’è già detto, di uno stadio tabù sin qui per le Fere, che vi rimettono piede 29 anni dopo l’ultima volta. Ma i temi che animano la sfida sono diversi.
Pochesci contro le Fere, anzitutto. Hai voglia a smorzare i toni (comunque cosa buona e giusta): da quando è andato via da Terni il tecnico romano ha raccolto ben poche soddisfazioni sportive e quindi il confronto con la sua ex squadra sicuramente lo stimolerà. Gallo, tecnico delle Fere però parlando nel prepartita ha messo le cose in chiaro: “Non è Pochesci che mi preoccupa bensì il Bisceglie: troveremo una squadra affamata di punti, una squadra che avrà voglia di fare risultato e quindi cercherà di sfruttare il fattore campo il più possibile. Mi aspetto una partita molto difficile, come del resto lo sono state sin qui le altre. Dovremo pareggiare l’aspetto caratteriale e la loro intensità e voglia di vincere, poi una volta pareggiate queste, dobbiamo fare emergere le nostre qualità”.
Se starà bene, giocherà dall’inizio anche Petko Hristov: il difensore bulgaro l’anno scorso in rossoverde non è riuscito ad esprimersi e quindi potrebbe avere anche lui voglia di rivalsa. Sul fronte rossoverde, l’ex è Anthony Partipilo, che a Bisceglie è stato un anno intero e due mezze stagioni scrivendo storie importantissime: 30 presenze, 10 gol, con la maglia nerazzurra ha prima compiuto il miracolo salvezza alla fine del campionato 2015-2016 e l’anno dopo è stato uno dei protagonisti della fantastica cavalcata della formazione allora allenata da Nicola Ragno alla conquista della Serie C.
ESTATI CALDE. Bisceglie e Ternana sono unite anche dalle estati calde. L’anno scorso i rossoverdi, quest’anno gli stellati, dapprima esclusi dalla Lega Pro e poi riammessi dal Coni, per aver risolto i problemi ritenuti ‘veniali’ all’impianto di illuminazione. Un mese e mezzo di purgatorio dopo la sconfitta ai rigori nella finale playout contro la Lucchese, poi fallita, che ha dato il via alla girandola dei ripescaggi.
