Cori e contestazioni all’indirizzo del tecnico che prima riceve una delegazione di tifosi poi esce a parlare ma viene sommerso. Situazione tesa, sul piatto anche le ultime scelte

L’immagine di De Canio che se ne sta da solo in disparte, mentre la squadra tenta mestamente di fare qualcosa agli ordini dei preparatori Petralia e Coletti è la chiara immagine del momento che sta vivendo la Ternana.  Un allenatore ormai isolato, bersagliato dalla tifoseria per la mancanza di risultati, di un gioco, per il clima che  a detta della tifoseria avrebbe creato all’interno dello spogliatoio, ma anche per le sue scelte. L’ultima quella di stamattina, che ha visto la decisione di accantonare – probabilmente non solo per questa seduta – il vice Ezio Brevi e il collaboratore  Fabrizio Fabris, ‘rei’ di probabilmente di aver fatto allenare ieri Diakitè in gruppo.

CORI E PROTESTE. Dopo le schermaglie verbali dei giorni scorsi all’antistadio, stavolta De Canio non risponde alla contestazione durissima nei suoi confronti, tenta più volte di far allenare la squadra, ma la testa dei giocatori è altrove e il clima è rovente. Dopo un’ora circa, il tecnico sospende la seduta e fa rientrare la squadra negli spogliatoi: è a questo punto che la contestazione, già veemente nel corso della seduta senza capo nè coda diventa più forte: il classico invito a ‘togliere le tende‘, poi quello ad ‘andare in pensione’ e poi una serie di cori che potete sentire nel video qui sotto.

CONFRONTO MANCATO. I tifosi assiepati in grande numero – almeno 300 – chiedono a gran voce che esca a confrontarsi con loro, fanno appello al club manager Paolo Tagliavento che entra negli spogliatoi e poi torna fuori: “Il mister viene, ma voi non dovete insultarlo“. Apriti cielo naturalmente. Si tenta un’ambasciata: una rappresentanza dei tifosi – esattamente sei – viene fatta entrare in colloquio privato con De Canio. Passano 20 minuti e il gruppetto varca di nuovo la porta degli spogliatoi di Campitello, stavolta insieme a De Canio, Tagliavento, la responsabile dei rapporti coi tifosi  Costanza Farroni e una parte della squadra, anch’essa bersagliata dagli insulti e dai cori.

De Canio si dispone dall’altra parte della rete, tenta un approccio di risposta alle domande (“Ci dica perchè ha mandato via Pagni, ci dica la verità“, “Ci dica dove sono Brevi e Fabris“, con De Canio che accenna alle stesse risposte date in conferenza stampa, “Ci spieghi i cambi al 91″) , ma l’aria è pesante e dopo appena cinque minuti scattano di nuovo i cori di contestazione,  misti anche a parecchi insulti. il tecnico gira le spalle, e se ne va. La protesta continua, De Canio rimane a parlare col gruppetto di tifosi che erano entrati nello spogliatoio, si fanno avanti anche alcuni giocatori.  Qui sotto potete vedere una parte del confronto.

GLI EX CHE ORA REGNANO. Il clima è surreale, l’aria è quella di una squadra isolata: “Avete 9 punti da Bombagi e Candellone“. Già, gli ex che oggi sono al Pordenone di Tesser e dominano la classifica e che – soprattutto nel caso dell’attaccante – non sono stati valorizzati al meglio, tanto da costringerli alla partenza. E ancora: “Quanti soldi vuoi per andare via? Prendi esempio da Colantuono, che se n’è andato“.

Al di là della rete, i tifosi rispondono anche a chi gli parla della situazione che si è venuta a creare: “Vent’anni fa saremmo entrati tutti dentro”. Anche i tempi sono cambiati. Ma ce n’è anche per la società: “Ranucci dov’è? Bandecchi dov’è, ora, a fare colazione a Sharm El Sheik?”. E se non fosse chiaro quale è l’ambiente che si prepara per l’ultima di andata, giovedì 27, l’ultimo coro lo chiarisce perfettamente:  “Giovedì col Teramo non provate a vincere”. E insomma, buon Natale. Forse.