Centrocampista, terzino ed esterno all’occorrenza, il numero 28 è stato il “jolly” di Lucarelli. Il gol al Perugia lo fa entrare di diritto nella storia rossoverde
Il nostro pagellone prosegue con l’approfondimento su Aniello Salzano, uno di quelli che ha saputo attendere pazientemente il suo momento e per il quale la stagione può essere divisa in due parti.
INIZIO DIFFICILE. Nei primi mesi il centrocampista classe ’91 ha faticato a trovare spazio e molto spesso è stato relegato ad ultima scelta nelle rotazioni di Lucarelli nel reparto mediano. Il primo segno dell’ex Bari e Crotone sul campionato delle Fere arriva al Liberati contro la Virtus Francavilla: a pochi secondi dal suo ingresso in campo, al primo pallone toccato, Salzano di testa piega la resistenza dei pugliesi e realizza il gol decisivo di testa, su calcio d’angolo.
DUTTILITA’. La vera svolta, per lui, arriva a metà campionato, quando la penuria di terzini sinistri suggerisce all’allenatore livornese di schierarlo proprio come esterno difensivo. Dopo un periodo di breve adattamento, il numero 28 rossoverde diventa, con ottimi risultati, il padrone della fascia mancina per molto tempo, fino al ritorno di Mammarella e Frascatore dai rispettivi infortuni.
NELLA STORIA. Chiude la stagione in crescendo, tornando nel suo ruolo naturale e convincendo Lucarelli a schieralo da titolare in Supercoppa. Nelle due gare della competizione finale si rivela decisivo: prima sblocca il match inaugurale di Como, poi segna anche il gol nel derby contro il Perugia, che lo fa entrare di diritto nella storia rossoverde. I suoi numeri: 28 presenze, 3 gol e 2 assist, per un totale di 1.588 minuti in campo.
VOTO: 8
