Il tribunale di Terni emette il verdetto il 4 giugno 1993 e per la gestione dell’imprenditore ciociaro è il capolinea.
La Ternana è fallita. Per la seconda volta nel giro di pochi anni. Il 4 giugno 1993 arriva la sentenza dal tribunale di Terni. Il procedimento è portato avanti da giudice Alfrendo Rainone. La società, gestita dal’imprenditore ciociaro Rinaldo Gelfusa, non ha retto all’impatto con i debiti rilevati, sia federali che non.
DALLA GIOIA ALL’AGONIA. La sentenza arriva al termine di una stagione calcistica nera, una delle più tristi della storia della Ternana calcio. E pensare, che solo un anno prima l’intera Terni festeggiava, con bandiere e caroselli, il ritorno dei colori rossoverdi in serie B. Proprio grazie a quell’imprenditore ciociaro, Rinaldo Gelfusa, che con passione aveva gestito la società e l’aveva portata alla promozione al primo tentativo. Ma già nell’estate dopo la festa, le prime avvisaglie. Gelfusa aveva portato in rossoverde acquisti importanti e roboanti, come Pino Taglialatela, Sandro Tovaleri, Pietro Maiellaro e Luca Evangelisti. Ma la Ternana, senza avere i soldi per ratificarne in lega l’ingaggio e l’acquisto, li aveva dovuti rimandare indietro. La serie B 1992-93 è finita con l’ultimo posto in classifica, la retrocessione in C1 e i tanti problemi che, nel frattempo, si sono accumulati nella gestione Gelfusa. Fino, per l’appunto, al fallimento.
Foto in evidenza: fotogramma dal canale Youtube Radio Tele Galileo