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Gli stranieri delle Fere/2 – Wahab, ovvero: “Mi manda Oliseh”

Il centrocampista nigeriano fece una breve apparizione in una Ternana sfortunata, riuscendo comunque a mettersi in luce

Adewale Dauda Wahab, classe 1984 è uno dei tanti simboli del calcio italiano dei primi anni 2000. Nigeriano, brevilineo, centrocampista polmonare, è uno dei tanti che in quegli anni arriva nel Bel Paese con un meccanismo che per lungo tempo caratterizzerà la politica di mercato di alcune squadre, in questo caso la Reggiana: andare in Africa (o in Sudamerica) e fare “spesa” all’ingrosso di giovani talenti. Con due vantaggi: il primo è che prelevandoli da ragazzini vengono tesserati per la prima volta in Italia e dunque non occupano uno slot degli extracomunitari.

Wahab

Il secondo è che poi vengono mandati in giro per l’Italia e per il Mondo: quelli più bravi   poi tornano indietro pronti per spiccare il volo. Per gli altri, ci sono campionati minori, ma il club che li ha portati in Italia ci guadagna lo stesso. Wahab arriva in Italia nel 2000, appena sedicenne: ce lo porta Franco Dal Cin, grande esperto di calcio africano e allora presidente della Reggiana. In quella nidiata, ci sono fra gli altri Ayodele Makinwa, Isah Eliakwu e Obafemi “Oba Oba” Martins. Ma la vera mente dietro l’operazione è Sunday Oliseh,  a Dal Cin è rimasto legato dai tempi della Reggiana e che in quell’anno gioca invece nel Borussia Dortmund. Di fatto è lui, a fare da “procuratore” del  giovane calciatore.

A Reggio fa in tempo ad esordire in C1, prima di passare – sempre con gli auspici di Oliseh – alla Primavera della Roma, dove sotto la guida di Alberto De Rossi si mette in luce tanto che spesso è aggregato alla prima squadra di Fabio Capello e si allena al fianco di Francesco Totti, Vincenzo Montella, Emerson e Antonio Cassano.

A Terni invece lo porta, in prestito, il compianto ds Mascella, poco dopo la sua prima e unica presenza in Nazionale. Wahab ha i mezzi giusti, ma nella stagione sbagliata, un campionato che la Ternana inizia con Corrado Verdelli e conclude con Claudio Tobia, passando per 6 cambi di panchina.  Sono 14 i gettoni complessivi che mette insieme 10 in campionato e 4 in Coppa Italia, togliendosi lo sfizio di tre gol: due di questi, curiosamente li segna alla stessa squadra e nella stessa competizione, ovvero al Bologna in Coppa Italia, quando va in gol sia all’andata che nel ritorno.

In campionato invece va in rete contro la Triestina al Liberati, ottava di andata, griffando il 3-0 aperto da D’Isanto e Troise.  In quella squadra giocano fra gli altri i connazionali Gona e  Adeshina, Jimenez e Kharja.

Dopo la Ternana, Wahab resta in Italia altre due stagioni, passando per Teramo (C1) e Catanzaro (C2), prima di una lunga permanenza in Svizzera, scandita da quattro stagioni al Bellinzona (la prima in Challenge League, le tre successive nel massimo campionato) e una nei dilettanti ticinesi al Losone. Come in un cerchio, tornerà in Emilia per chiudere la carriera al Montecchio, in Promozione. Di lui poi si sono perse le tracce.

 

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