La sfida al Dall’Ara vide i rossoverdi sfiorare un clamoroso ribaltone e poi si tramutò nell’avvio dello psicodramma che portò all’abbandono da parte del tecnico
C’è un solo precedente in Coppa Italia fra Bologna e Ternana allo stadio Renato Dall’Ara. Del resto non è che le due squadre si siano affrontate molto spesso, soprattutto in tempi recenti. I confronti in campionato vanno indietro agli anni della serie A ed a quelli in serie B, con l’ultima sfida che risale ormai a sei anni e mezzo fa.
In Coppa Italia invece la stagione di riferimento è la 2004-05, che vede i felsinei impegnati nel campionato di serie A sotto la guida di Carletto Mazzone e i rossoverdi in quello cadetto, con in panchina Giovanni Vavassori, arrivato solo 7 giorni prima al posto di Corrado Verdelli, con un interregno di Tobia.
E’ il 29 settembre del 2004 ed il match vale per il secondo turno della Coppa Italia, ma è la gara di ritorno: due settimane prima, Bellucci e compagni avevano sbancato il Liberati 3-1 (Colucci, poi il pari di Wahab, prima delle reti di Capuano e Bellucci, coi rossoverdi che avevano finito in 10 per il rosso a Montero a 2′ dalla fine).
Ribaltone a metà
L’operazione ribaltone non è facile, ma Jimenez e compagni ci provano. O meglio vorrebbero provarci perchè dopo 17′ la Ternana è già sotto 3-0: Giacomo Cipriani è caricato a molla e segna subito al 2′. Passano 6′ e raddoppia Bellucci. Mathieu Moreau, fra i pali rossoverdi, vede letteralmente le streghe, che si fanno ancora più nitide al 17′ quando Capuano fa 3-0. Tutti sotto la doccia, si pensa. Invece no, perchè al 40′ succede l’episodio che non ti aspetti: il Bologna che domina in lungo ed in largo, con la Ternana tutta sbilanciata, ottiene anche un calcio di rigore, è il 40′ del primo tempo. Bellucci va da dischetto per il game over, ma il portiere francese lo ipnotizza e para.
A questo punto succede l’incredibile, perchè la Ternana va all’intervallo rinfrancata, convinta di potersela giocare. Il Bologna ovviamente s’accontenta e i rossoverdi prendono piano piano coraggio: fra il 75′ ed il 90′ segnano due volte Adeshina, Salgado e Wahab. Rossoverdi avanti 4-3, ma per la regola allora vigente, i gol in trasferta valgono doppio e alla Ternana ne sarebbe servito almeno un altro.
Verso l’esonero
Vavassori, che aveva già perso all’esordio col Venezia, non sente la fiducia della squadra. Ne prende 4 in campionato a Modena subito dopo ed in una storica conferenza stampa fiume si sfogherà annunciando le dimissioni, che saranno effettive tre giorni dopo: “Non mi hanno voluto”, dirà riferendosi ai giocatori. “L’ avevo lasciato intendere alla fine della partita, mi ero preso un giorno di tempo per valutare la situazione. È passato invano perché nessun giocatore si è sentito in dovere di farmi una telefonata, magari per chiedere chiarimenti o per esternarmi disappunto. Un segnale ancora più chiaro non potevo riceverlo”.
Dopo altre due gare di interregno-Tobia, arriverà Brini, che resisterà fino a due giornate dalla fine: sarà ancora il Cinghiale a far attraccare la Ternana all’ottavo posto.