Negli anni Trenta, con le Fere non iscritte per crisi economica, l’asso del volante Borzacchini fece da ponte con la sua società calcistica.

Un Ternana che si chiamava Juventus. Il più grande campione ternano dello sport di allora che si impegnò nel calcio, fin quando questo suo impegno non fu interrotto tragicamente. Nella storia della Ternana, c’è anche una parentesi nella quale la massima squadra cittadina non riuscì a iscriversi al campionato e a prendere il suo posto fu una società fondata dal campione di automobilismo Mario Umberto Borzacchini, tenano doc (nella foto in evidenza), che si chiamava per l’appunto Juventus Terni.

PONTE PER LA RINASCITA. Nel 1933-34, la Juventus Terni sopperì alla mancanza della Ac Ternana calcio, che rinunciò a iscriversi per motivi economici. Moltissimi calciatori di quella squadra non iscritta, allora, emigrarono proprio nella Juventus Terni di Borzacchini, disputando il campionato di II divisione regionale. E proprio come la più illustre omonima torinese, anche la squadra ternana giocava con la maglia bianconera. Borzacchini, nel settembre 1933, morì sul circuito di Monza, in un incidente durante una gara internazionale. Terni perdeva tragicamente un grande sportivo, campione nei motori e amico e compagno di squadra di Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari. Ma proprio quella Juventus Terni fece da ponte per la rinascita rossoverde. Nel 1934-35, infatti, la Ternana tornò a iscriversi e assunse proprio il nome di Mario Umberto Borzacchini in onore del campione appena scomparso. Nome che tenne fino al 1942. Ne fecero parte proprio molti calciatori della Juventus, compresi alcuni di quelli che erano emigrati lì l’anno prima. Comparvero anche le casacche rossoverdi, che presero il posto di quelle gialle e blu adottate negli anni precedenti.