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Ternana, la grande storia del ‘Liberati’

Tra aneddoti e protagonisti: come lo stadio cittadino venne ideato, costruito e successivamente ampliato per l’inatteso salto in Serie A

Lo Stadio Libero Liberati venne inaugurato nel 1969: il Comune aveva fatto uno sforzo finanziario notevole per costruirlo, per abbandonare l’impianto di Viale Brin, che era piccolo, scomodo e che non rispondeva alle normative della sicurezza. E tanto che ci si metteva mano, a palazzo Spada decisero pure di fare le cose in grande: incarico ad un ingegnere famoso, Leopoldo Baruchello, che aveva costruito anche il Bentegodi di Verona. Non sembra che l’ingegnere abbia dato fondo al suo estro, dal momento che lo stadio ternano somiglia come una goccia d’acqua a quello veronese, a parte le dimensioni.

Fatto sta che il Palmeiras, squadra mitica del Brasile, lo inaugurò con la banda, coi cori, coi tifosi ai quali non pareva vero di mettere piede in uno stadio così bello. Ventimila spettatori era il massimo secondo lo standard del momento. Tra l’altro a Perugia ancora andavano avanti col Santa Giuliana e per una volta dovettero rimanere dietro. Ma la Ternana faceva la Serie B e quella era una capienza giusta per la categoria. “E poi mica andranno in serie A, non è mai successo” si era detto Ezio Ottaviani, il sindaco in carica sino al 1970. Invece iniziò l’era di Corrado Viciani e dopo qualche partita, nel 1971, a Terni si accorsero che i rossoverdi potevano davvero salire nella massima Serie.

Dante Sotgiu, il sindaco successivo, era sbalordito, lui e la sua giunta ufficialmente davanti a tutti, godevano dei risultati sportivi. All’interno delle segrete stanze si sperava che i risultati potessero cambiare prima della fine dell’anno. Dopo la partita contro il Novara, nella giornata della consacrazione, Sotgiu ed i suoi assessori si aspettavano a stretto giro una lettera di autorizzazione per l’adeguamento dello stadio da parte della Lega Calcio.

Comunicazione che puntualmente arrivò una settimana dopo. Si costruì, in fretta e furia, una sorta di ulteriore anello per diecimila posti, anche se quella modifica snaturò la bellezza del Liberati, che era stato pensato per altre capienze. Come sia, dando forza al motto che quando si vuole anche i Comuni portano in fretta i lavori a conclusione, prima dell’inizio del campionato lo stadio era perfetto per la serie A. Prima partita: Ternana-Milan 0-0 ma con oltre trentacinquemila spettatori festanti. Il mutuo del Credito Sportivo Italiano rimase nel bilancio comunale per i successivi vent’anni ma lo stadio fu bell’è fatto.

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