Il tecnico rossoverde, nelle parole pronunciate dopo il pareggio di Monza, ha fatto intendere che ancora la squadra non è entrata pienamente in sintonia dal punto di vista mentale e caratteriale

Il pareggio contro il Monza, raggiunto peraltro in rimonta negli ultimi minuti della partita, ha ridato spirito e consapevolezza alla Ternana. Dopo le tre sconfitte con cui i rossoverdi si erano ripresentati in Serie B, il primo punto in campionato è una boccata d’ossigeno per Lucarelli, che però ancora deve aspettare per vedere i frutti del suo lavoro.

Nelle parole pronunciate nel post-gara al Brianteo, il tecnico livornese ha fatto intendere che, oltre alla condizione fisica non ancora ottimale, così come l’integrazione a livello tattico dei nuovi acquisti, in questo avvio di stagione c’è stato anche un altro problema. “E’ un punto che fa morale, c’è ancora tanto da lavorare e il carro armato è ancora “cabrio”, ci sono ancora troppi giocatori che non sono rientrati nel carro armato“.

Come se la squadra non fosse ancora entrata in sintonia con il suo modo di pensare, quello di rimanere concentrati per 90 minuti e oltre, di lottare su ogni pallone e sacrificarsi a vicenda per il bene collettivo, senza farsi distrarre, anzi trasformandoli in motivazione, dagli “spifferi” che provengono dall’esterno. Il punto di forza per le straordinarie vittorie della Ternana dello scorso anno ancora non è tale e nuovamente Lucarelli ha usato la metafora che ormai è diventato il suo marchio di fabbrica.