Storia di un giocatore di livello che trascorse il suo periodo migliore proprio con la maglia rossoverde
Giorgio Mastropasqua è stato un buon giocatore, un professionista di livello, senza particolari impennate. Tranne a Terni, nell’anno della prima promozione della Ternana, nella stagione 1971-72: sotto la guida di Corrado Viciani, diventò un libero (chissà se il tecnico toscano lo chiamava ancora così) di grande affidabilità, con l’autorizzazione ad affondare nell’area avversaria. Il campionato vinto alla grandissima è stato anche merito suo e della sua capacità di chiudere gli spazi e proteggere il suo portiere.
E dire che a Terni era arrivato in prestito perché il ragazzo, classe 1951, cresciuto nel vivaio della Juventus non aveva convinto appieno lo staff tecnico: era bravo, elegante, però… Il direttore generale bianconero Italo Allodi l’aveva mandato in Umbria. A dire la verità anche l’anno precedente, a Perugia, in Serie B. Ma lì non aveva lasciato traccia e si limitò a uno ‘score’ di due sole presenze. Così il lungaccione Giorgio arrivò alla corte di Viciani dove diventò inamovibile.
Vittoria nel campionato e riconferma anche l’anno successivo. Però le prestazioni non furono all’altezza perché la Serie A era ben diversa ed allora la massima serie italiana annoverava fior di campioni, i migliori del mondo. La retrocessione fece pendere la bilancia dalla parte della separazione. Lui se ne andò in punta di piedi senza fare polemiche anche perchè aveva la possibilità di giocarsi la permanenza in casa della Juventus. Ma non era proprio aria, dal momento che potè registrare solo otto presenze.
Trovò casa all’Atalanta dove venne valorizzato adeguatamente. I cinque campionati gli valsero 135 presenze ma anche 8 gol dal momento che aveva mantenuto la propensione per l’attacco che gli aveva trasmesso Viciani. La sua carriera comunque si srotolò attraverso Bologna, Lazio, Catania dove subì un grave infortunio. La sua parabola era a quel punto calante e raccolse solo presenze in Serie C. Quando appese le scarpe al chiodo frequentò il mondo degli allenatori ma ebbe poche possibilità in squadre quasi tutte nei dintorni di Bergamo, dove si era trasferito.
Il suo periodo alla Ternana rimane il migliore e non c’è commemorazione nella quale lui non invii i saluti a squadra, società e città: a 21 anni essere paragonato al suo idolo, Sandro Salvadore, era per lui come sognare. Purtroppo proprio la presenza di Salvadore alla Juve gli tarpò le ali ma Giorgio Mastropasqua rimane nel pensiero dei supporter rossoverdi, anche di coloro che non l’hanno conosciuto da vicino.
un grande
Ma ce sa fà..?!
Grandissimo giocatore ?
era un piacere vederlo giocare
Unico
❤?