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Ternana: la storia di Orlando Strinati, la Fera con lo Scudetto

Mediano di classe e di fatica, arrivò a giocare nel Torino con Menti, Gabetto e Ferraris e contese la maglia a Mazzola. Tra i rossoverdi più presenti di sempre, chiuse lavorando alle Acciaierie e facendo l’allenatore

E’ l’unico ternano a potersi gloriare di aver vinto uno Scudetto, di quelli veri. Vabbè, la vittoria venne in tempo di guerra, ma quello in cui era approdato era già il Torino in costruzione per diventare la più grande squadra europea e per questo i meriti di Orlando Strinati sono ancora più grandi. E dire che dopo la trafila nelle giovanili, Orlando venne acquistato dai granata per diecimila lire dell’epoca insieme a Menti, Gabetto, Ferraris. L’anno successivo dovette spartire la maglia da titolare con il grande Mazzola e Loik.

Insomma, l’aver giocato ventisei partite, considerando anche la Coppa Italia, in quei due campionati in maglia granata dà l’idea della sua classe. Ma era il 1943 e dopo essere sceso in campo in dieci gare ufficiali, alla fine del campionato Strinati, portandosi dietro il cartellino, se ne tornò a Terni a sopportare il terribile colpo di coda della guerra mondiale. C’è un po’ di giallo in questa vicenda però: e se nei documenti ufficiali del Torino si segnala la presenza in maglia granata, poi nei racconti la sua carriera virò verso il Chieti. Chissà quale sarà stata la storia vera.

Ma non è nemmeno così importante dal momento che Orlando Strinati rimase un esempio di calcio e di vita. Comunque sia iniziò nel 1945, alla ripresa della attività sportiva in Italia di nuovo a vestire la maglia rossoverde: ancora otto campionati con la Ternana anche in serie B. ma la società aveva iniziato la sua parabola discendente. L’ultimo campionato lo giocò in Quarta serie, nel 1951, in un torneo che lo vide anche allenare i rossoverdi allo sbando societario e di finanze. Fu la sua unica esperienza da allenatore se non per l’interesse in squadre minori, compito svolto con passione ma solo a livello amatoriale.

Gli almanacchi spiegano che giocò 241 partite di campionato con la Ternana diventando quarto nella speciale classifica delle presenze in rossoverde, dietro a Gabriele Ratti, Romano Marinai e Sergio Bonassin. Erano davvero altri tempi dal momento che lui, Orlando Strinati, al suo ritorno a Terni, venne assunto dalla grande Acciaieria e lì rimase a lavorare, conciliando, a fatica, il suo ruolo di allenatore di squadre del mondo dilettantistico, impegno che prese sempre sul serio dimostrandosi prima di tutto un educatore. Sempre l’almanacco: “Venne fatto esordire dall’allenatore ungherese Béla Károly nella stagione 1937-1938, collezionando alcune presenze nell’ambito della Coppa Italia Centrale vinta in quell’anno proprio dalla Polisportiva Mario Umberto Borzacchini’, così si chiamava la Ternana.

Venne scelto quel nome in onore di un vero fuoriclasse dell’automobilismo, uno che battagliava con Nuvolari nelle Mille Miglia. Ad Orlando Strinati è stato anche intitolato un impianto calcistico della città laddove gioca il Terni Est. E’ deceduto nel 2004. Era un mediano nel senso letterale del termine, di fatica e di classe, di quelli che non si vedono più.

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