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La Ternana e Franco Selvaggi, una vita da campione

La storia del ragazzo di Matera che esordì in rossoverde in Serie A prima di una carriera scintillante con le big italiane e il titolo iridato nel Mundial spagnolo dell’82

A dire la verità Franco Selvaggi è nato in Basilicata, a Pomarico, provincia di Matera. Ma lui è arrivato giovanissimo a Terni, acquistato per la primavera rossoverde. Riuscì benissimo al punto che nel suo secondo campionato di Serie A, la Ternana lo schierò quasi da subito. Esordio contro la Fiorentina e poi il primo gol contro la Juventus, anche se in una partita persa alla fine: fu il suo unico gol in quella stagione. Era un attaccante molto veloce, capace di mettere pressione ai centrali del tempo e venne chiamato a rinforzare poi l’organico della Roma di mister Liedholm.

La stagione romana si concretizzò con due sole presenze che significarono un ritorno a Terni. Coi rossoverdi una sola partita perché aveva la valigia in mano dato che si era promesso al Taranto in Serie B: in riva allo Jonio giocò stabilmente, segnando con continuità. Uno che di attaccanti ne capiva, Gigi Riva, lo volle al Cagliari per un ritorno in serie A. I suoi 28 gol lo misero in mostra al punto che Enzo Bearzot lo convocò per la spedizione in Spagna, al Mundial ’82. E’ vero, non giocò mai, ma la sua presenza nel gruppo fu un collante per lo spogliatoio e comunque era pronto per eventuali ingressi in caso di infortunio. Come sia, si fregiò, e con merito, della vittoria al mondiale spagnolo: Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica, nel 2017 lo insignì del collare d’oro al Merito sportivo proprio per quella vittoria.

Ma Selvaggi rimase legatissimo a Terni anche se continuava a girare per l’Italia: dopo Cagliari, Torino, Udinese, e pure Inter dove ebbe il tempo di giocare sette partite. Ma era la fase calante della sua carriera, per un’altra stagione nella serie cadetta, con la Sanbenedettese dove segnò gli ultimi nove gol tra i professionisti. Una vita da campione, comunque, che è partita da Terni, dove ha toccato il mondo del professionismo. Si è fatto molto voler bene coi rossoverdi ma dovunque è andato è stato molto apprezzato. Tanto per dire il Cagliari lo ha inserito nella sua Hall of Fame.

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