Si gioca di nuovo al Partenio-Lombardi e dopo la sfida interna con i pugliesi. Tutte i curiosi incroci di un match che non è mai stato una partita qualunque
Dall’ultima partita al Liberati prima dello stop, all’ultima partita in assoluto prima dei tre mesi di buio del calcio italiano a seguito della pandemia da Coronavirus. Il calendario ha regalato alla Ternana nuovamente in sequenza Bisceglie in casa ed Avellino in trasferta e così quella che va in scena domenica allo stadio Partenio-Lombardi sarà una sfida che oltre ad evocare ricordi poco felici ai rossoverdi, porta alla mente l’incredibile 8 marzo scorso.
La partita fu infatti a lungo in dubbio, in quella che è stata la giornata più lunga del calcio italiano recente: in quel giorno infatti, si discusse a lungo se fermare subito il campionato, forti di pressioni istituzionali sul Coni da parte del ministro dello sport Spadafora. Alla fine la giornata di campionato andò in scena regolarmente in tutte le competizioni, ma fu di fatto l’ultima prima di un lungo fermo. Lo stesso presidente di Lega Pro Ghirelli, presente al Partenio, nell’intervallo motivò la decisione di giocare proprio con la necessità di non togliere lo svago.
Come lo scorso 8 marzo, si giocherà di nuovo a porte chiuse: allora fu l’unico match di quella prima fase di campionato disputato a porte chiuse, in ossequio ad un Dpcm che vietava il pubblico nelle manifestazioni sportive: i tifosi rossoverdi che avevano già prenotato la trasferta, furono costretti a rinunciarvi.
