Quasi un talismano, gli oriundi, per le Fere: alcune delle soddisfazioni rossoverdi sono legate alla presenza di giocatori italiani o naturalizzati, provenienti dai paesi ispanofoni o lusofoni
Cesar Eduardo Falletti, Diego Peralta, Jonathan Alexis Ferrante: tre nomi che suonano italiano, tre calciatori di sangue sudamericano e lingua madre spagnola, anche se nel caso dell’esterno prelevato dal Novara l’anagrafe lo segnala nato in quel di Livorno. La Ternana che sta nascendo torna a parlare con un forte accento sudamericano e questo, come è evidente, non può che suscitare dolci sensazioni nei tifosi.
Nel corso della storia rossoverde, il calciatore ‘oriundo’ o quanto meno con doppio passaporto ha quasi sempre portato bene. Si pensi a Cesar Gustavo Ghezzi, primo straniero – si fa per dire – della storia della Ternana, che contribuì con 5 reti in 29 partite alla promozione in B della stagione 1991-92 e l’anno dopo segnò 1 gol in 19 partite.
E che dire, naturalmente dell’accoppiata Falletti-Avenatti? Entrambi protagonisti della storica salvezza sotto la gestione Liverani. Per loro, parlano i numeri: il primo 24 partite e 18 reti, il secondo 29 gol in 137 partite, entrambi in quattro stagioni. Con loro, nell’ultimo anno c’era Cristian Ledesma, arrivato a Terni con addirittura una partita in nazionale azzurra alle spalle che giocò sei mesi intensi, contribuendo a quell’impresa. Senza dimenticare quell’Adrian Ricchiuti che giovanissimo, contribui alla promozione in serie C2 della Ternana nella stagione 1994-95.
Ma lungo il corso della storia ce ne sono stati altri, meno fortunati: da Jonathan Alberto Alessandro oggi al Latina, in più occasioni fra il 2006 ed il 2011, al venezuelano Franco Signorelli (2015-16, la Ternana lo ritroverà contro visto che gioca nella Turris), ad altri ancora meno incisivi (Pablo Ricchetti e Ione Cesar Bottega).
Luis Himenez?
Ola’que tal .Adelante