Rieti, Rende e Bisceglie retrocesse direttamente secondo la proposte della Lega, ma c’è già chi protesta e non accetta.
La Lega Pro pronta a proporre al Consiglio federale la promozione diretta delle tre capoliste, i playoff tra le aventi diritto e tra chi si presenterà per farli, ma anche la retrocessione diretta dell’ultima classificata di ciascun girone e playout salvezza. Playout che, però, non scatterebbero nel girone C, quello della Ternana, vista la distanza in classifica tra la terzultima e la quartultima. Dunque Bisceglie e Rende seguirebbero il Rieti in serie D. Ma la proposta sulle retrocessioni già fa discutere, anche nel girone dei rossoverdi.
REBELLIONI IN VISTA. Anche se ultime im classifica, Gozzano e Rimini non ci stanno. Le due società, rispettivamente nel girone A e nel girone B, sono pronte a dare battaglia anche legalmente. Nel girone C, comincia il malcontento delle tre società che sarebbero condannate a retrocedere nei dilettanti. Prime dichiarazioni dal presidente del Rende, Fabio Coscarella, raccolte dal sito Tuttoc.com. “È una proposta anticostituzionale. Non possono farci retrocedere quando sul campo avremmo ancora a disposizione 24 punti“. Queste le parole del massimo dirigente biancorosso. “Per un evento così nefasto – aggiunge – come si fa a voler far retrocedere delle squadre che hanno tutte le possibilità di rimanere in Serie C e che non hanno alcuna voglia di smettere? E poi, chi ha detto che io nell’arco di otto partite non riesca a recuperare i punti per poter disputare i playout? Non si può togliere un diritto così“. Lancia un appello sia al presidente delle Lega Francesco Ghirelli che a quello della Federcalcio Gabriele Gravina, con tanto di avvertimento: “Sono convinto che non applicheranno decisioni del genere. Perderemmo a tavolino lo status di professionisti. E i sicuri danni, poi, dovrebbero essere risarciti“.
