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Ternana, Mammarella: “Ci stiamo rimettendo in moto, ho ancora voglia di giocare”

Il terzino rossoverde nella diretta Facebook a Eleven Sports: “Mi vedo come dirigente nel futuro”

Carlo Mammarella si è raccontato a tutto tondo nella diretta Facebook di Eleven Sports, rispondendo alle domande della giornalista Jolanda De Rienzo. L’esterno della Ternana ha parlato della ripresa della stagione: “Abbiamo ripreso da pochissimo gli allenamenti individuali, ci stiamo rimettendo in moto. Fare sport in campo è tutta un’altra cosa rispetto ad allenarsi da soli a casa, ci stiamo rimettendo in moto in caso di ripartenza. La ripresa? La Ternana è stata sempre chiara con noi, fin dall’inizio, sulla voglia di ricominciare. Monza, Vicenza e Reggina hanno meritato sul campo l’eventuale promozione, mentre per la quarta è più giusto far decidere il campo, sempre se ci sono le condizioni

Mammarella spende parole di elogio verso il suo club: “Ho la fortuna di essere in una società importante che ha una programmazione ambiziosa. In passato dove ho vinto sono stato sempre in club che hanno saputo programmare le vittorie in più anni, la Serie C è un percorso ad ostacoli e non è facile ottenere subito risultati. In questo periodo molto duro a livello di vita sociale, soprattutto per chi ha avuto lontane le famiglie, abbiamo cercato con i compagni di sdrammatizzare e di farci forza”. E’ stata una stagione tra alti e bassi: Quando vieni da un’annata storta in una piazza esigente come Terni non è facile, ma secondo me abbiamo fatto una buona stagione. Si sono tutti dimenticati della finale di Coppa Italia, che può darci maggiore spinta in ottica playoff. Dai tifosi abbiamo avuto una buona risposta, anche in momenti difficili come nelle sconfitte in casa, abbiamo un pubblico maturo e vogliamo tornare in campo anche per loro. Che voto do alla mia stagione? Un 6 politico“.

A quasi 38 anni il terzino deve cominciare a pensare al futuro:”La mia carta d’identità parla chiaro, ma credo sia molto importante la voglia da mettere in campo durante la settimana. La domenica è risultato di quello che fai in settimana, io ho ancora lo stesso entusiasmo che avevo a 18 anni quando ho firmato il primo contratto a Pescara e il “mattacchione” dello spogliatoio. So bene che arriverà quel giorno in cui gli altri andranno il doppio della mia velocità e deciderò di smettere, ma non è ancora arrivato il momento. Il mio futuro? Ho un rapporto speciale con Roberto D’Aversa e mi racconta spesso la quotidianità del suo lavoro. Fare l’allenatore è molto difficile, devi gestire 30 ragazzi e rapportarti con la società, sei sempre in tensione. Come carattere mi vedo più in un ruolo da dirigente, sono cresciuto con valori importanti, che vorrei trasmettere agli altri”.

L’ex pro Vercelli racconta il suo segreto dei calci di punizione: “Da ragazzino avevo carenze a livello di struttura fisica, ma mi sono accorto di avere questa qualità di calciare le punizioni. Ho sempre guardato quelli più bravi di me in tv, il mio punto di riferimento è stato sempre Sinisa Mihajlovic, un vero specialista. Alla fine di ogni allenamento mi sono sempre preparato sui calci piazzati, ora un po’ meno

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