Il libro ‘Tra storia e leggenda’ ripercorre un episodio che si verificò in occasione di un confronto fra le due formazioni e che avrebbe potuto costare molto caro ai rossoverdi

Scorrendo i precedenti fra Potenza e Ternana in terra lucana, salta all’occhio un episodio, raccontato dal libro ‘Tra storia e leggenda” di Giorgio e Christian Armadori.

Il primo match fra le due formazioni allo stadio Viviani vede Potenza e Ternana sfidarsi in serie C2: sulla panchina delle Fere c’è Claudio Tobia ed è l’anno 1988-89, quello del celebre storico spareggio di Cesena fra rossoverdi e Chieti che consegnò a Doto e compagni la serie C1.

Se la Ternana potè giocare quello spareggio lo deve anche al buonsenso del direttore di gara, il signor Costamagna di Torino che evitò ai rossoverdi una sconfitta a tavolino che sarebbe costata carissima. Sul campo infatti era finita 1-1 con Giorgio Eritreo che aveva rimediato alla rete di Cardillo.

Successe infatti che dopo la gara, mentre le squadre rientravano negli spogliatoi, il figlio del tecnico rossoverde Tobia, che allora aveva 7 anni, lanciò una pietra raccolta in terra che per una circostanza sfortunata cadde proprio davanti all’arbitro. Non fu facile per la società rossoverde dirimere la questione: il signor Costamagna pensò infatti ad un gesto di intemperanza del pubblico e pensò bene di raccoglierla.

Ci vollero tutta l’ars diplomatica della Ternana e del tecnico Tobia per convincere l’arbitro che si trattava di un gesto del piccolo figlio dell’allenatore ed evitare quindi che fosse messa a referto, con tutte le conseguenze del caso. Dopo oltre due ore, la Ternana e la terna arbitrale poterono lasciare lo stadio, scortati precauzionalmente dalle forze dell’ordine.