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Veni, vidi… me ne andai: la Ternana e la “farsa di Ognissanti”

Uno degli allenatori-lampo delle Fere, arrivato il primo novembre e andato via il giorno dopo. Riviviamo in questo “amarcord” il mistero di Giuseppe Giusto.

Nemmeno il tempo di dirigere un allenamento e già aveva maturato la decisione di non restare. La Ternana lo chiamò sulla panchina per sostituire l’esonerato Giancarlo Favarin, lui arrivò, ma dopo aver diretto un allenamento fece un annuncio a sospresa. E così, quella che doveva essere la conferenza stampa per presentare Giuseppe Giusto (fotogramma dal canale Youtube S.S.Monopoli 1966) come nuovo allenatore dei rossoverdi, diventò l’occasione per l’annuncio della sua rinuncia per motivi strettamente personali. Ma sul fatto, avvenuto a Norcia nel 2006, ci fu un particolare che non sfuggì ai presenti, legato alla presenza di un altro allenatore, giustificata dalla società come “la visita di un amico“.

L’INGAGGIO. Era il 2006. La Ternana, da poco finita nelle mani della gestione Longarini e da poco retrocessa dalla serie B alla Lega Pro, si trovò alla fine di ottobre in una posizione di classifica tutt’altro che tranquilla. Quel campionato era, tra l’altro cominciato tra polemiche e vicissitudini legate all’affidamento alla società da parte del Comune dell’utilizzo dello stadio Liberati, inizialmente negato per frizioni tra società e amministrazione comunale e poi concesso. La proprietà, allora rappresentata a Terni dai fratelli Andrea e Simone Montemari, optò per il cambio della guida tecnica. Favarin (scelto in estate il giorno prima della partenza per il ritiro) venne esonerato. Al suo posto venne chiamato Giuseppe Giusto. Quest’ultimo, ingaggiato il primo novembre, proprio nel giorno di Ognissanti, accettò l’incarico e raggiunse il gruppo a Norcia, dove la società aveva mandato in ritiro la squadra. Ma il giorno dopo, il 2 novembre, successe ciò di cui si sarebbe in seguito parlato molto, considerato a lungo come una farsa.

LA RINUNCIA. Nel corso del primo allenamento diretto da Giusto, ai presenti non sfuggì la presenza a bordo campo di un signore con i capelli brizzolati. Più di qualcuno lo riconobbe: “E’ Francesco Giorgini, ex allenatore del Gubbio“, disse qualcuno. E subito, emersero degli interrogativi: cosa stava facendo, lì a Norcia, Giorgini, lui che tra l’altro era stato da poco esonerato dal Giulianova? Perchè era lì a supervisionare il lavoro del nuovo tecnico rossoverde, Giusto? Tante domande. Alla fine di quell’allenamento, qualcuno pensò di aver trovato pure qualche risposta. Era, infatti, in programma una conferenza stampa per presentare il nuovo tecnico. Giusto, però, spiazzò tutti con le sue immediate dimissioni. O meglio, con la comunicazione di non accettare l’incarico, adducendo seri motivi personali.

LA LETTERA E L’AMICO. Quella spiegazione di Giusto, convinse poche persone. Ci si domandò se la cosa avesse a che vedere con la presenza di Francesco Giorgini che aveva tutta l’aria di essere una sorta di supervisore. La cosa indusse lo stesso Giusto a ribadire pochi giorni dopo il concetto in una lettera inviata alla società rossoverde e ai tifosi, nella quale confermava l’impossibilità di accettare la panchina per un motivo “legato esclusivamente a situazioni personali“. I fratelli Simone e Andrea Montemari giustificaono invece la presenza di Giorgini dicendo che era lì in visita come “amico della società“. Resta il fatto che quell’amico, da lì in avanti, sarebbe venuto a vedere diverse partite della Ternana. Sembra inoltre che spesso, dentro la settimana, supervisionasse addirittura dalle finestre degli alberghi l’allenamento della squadra, portata di volta in volta in ad allenarsi in località sempre differenti e sempre tenute segrete. Ma questa è un’altra storia e, probabilmente, un altro (prossimo) “amarcord”.

DA RAGGI A MARINO. Andato via Giusto, la squadra venne affidata al duo formato da Maurizio Raggi e Massimo D’Urso, già collaboatori di Favarin. I due, però, in primavera vennero a loro volta esonerati per lasciare il posto a Raimondo Marino, il quale arrivò fino a fine stagione. Giusto, da lì in avanti, proseguì la sua carriera di allenatre sulle panchine di Brindisi, Noicattaro, Chieti, Matera, Terlizzi, Atletico Vieste, Vigor Bari, giovanili dell As Bari e Molfetta. Giorgini, invece, di lì a poco – la stagione successiva – sarebbe diventato proprio l’allenatore della Ternana.

 

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