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Fere, i murales e la scritta che riappare

L’assessore comunale Andrea Giuli posta su Facebook una foto nella quale si vede la frase tornata alle origini.

Pubblica sul suo profilo Facebook questa foto, che noi riproduciamo qui, specificando che risale al sabato mattina. Una foto scattata da lui con il suo smartphone, diffusa sul social per porre fine alla polemica sollevata appena il giorno prima. Tutta colpa di una scritta misteriosamente scomparsa da uno dei murales sulla storia del Cile che recentemente sono stati restaurati allo stadio Liberati. E’ l’assessore comunale Andrea Giuli, a mostra attraverso Facebook come ora, quella scritta sia riapparsa in men che non si dica.

A scatenare le polemiche era stata l‘intuizione di chi aveva notato che da uno dei murales restaurati, visibile sulle pareti della curva Sud, mancava il finale di una frase. La scritta, tradotta dallo spagnolo, dice: “Cile, oggi carcere del popolo, domani tomba del fascismo“. Ecco, stranamente, dopo il restauro, la parte finale, quella dove si legge “del fascismo” era stata coperta. Cosa è successo? Colpa del Comune e del colore politico della sua amministrazione? Precisazione immediata dalla Ternnaa calcio, che si è presa tutte le responsabilità della cosa, specificando l’estraneità del Comune ai lavori di restauro e annunciando l’imminente ritorno della scritta così come era. Cosa che è successa nel giro di meno di 24 ore. Ed ora, la frase si legge di nuovo nella sua interezza. Come diceva il celebre personaggio dei fumetti, Nick Carter, “Dice il saggio: tutto è bene quello che finisce bene. E… E l’ultimo chiuda la porta“.

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