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Renate-Ternana, Fere in campo nello stadio che ricorda una tragedia

Alle 14.30 rossoverdi per la prima volta a Meda: una triste vicenda di cronaca è legata all’impianto che oggi ospiterà la partita della squadra di Calori

La situazione metereologica sarà il grande avversario oggi della Ternana. Alle 14.30 allo stadio Città di Meda infatti, i rossoverdi potrebbero trovare un terreno di gioco al limite della praticabilità per via della neve, che mista all’acqua ha reso l’erba del campo molto malconcia. Nonostante la neve però in Brianza hanno lavorato alacremente e la partita, a meno di sorprese si giocherà anche perchè – fanno sapere dalla Lombardia – la gara col Monza si giocò in condizioni ben peggiori.

RENATE, CAMPO IN PRESTITO Squadra particolare, quella della città brianzola di Renate: 20 chilometri da Milano, ma anche 20 da Meda, la città dove ha trovato casa. Da quando infatti milita nei professionisti, ha dovuto spostarsi nel vicino comune, sempre in provincia di Monza, perchè a Renate c’è un campo non omologabile per i professionisti, che il club faticava anche a tenere in serie D: adagiato su una collina, spalti ridottissimi (appena 500 posti), spazi accessori al minimo. Una sinergia, quella col comune vicino, che però non è servito ad aumentare gli spettatori, molti meno dei 2500 della capienza, tanti quanti gli abitanti di Renate.

UN RICORDO TRAGICO. Lo stadio sorge su un terreno che ai meno giovani riporta alla memoria uno dei maggiori disastri ambientali  della storia: sul terreno – bonificato – dove oggi si trova lo stadio, un tempo c’era la Icmesa, una industria chimica con sede in Svizzera che nel 1976 fu la causa scatenante di quello che le cronache ricordano come la ‘Tragedia di Seveso’:  il sistema di controllo di un reattore chimico destinato alla produzione di triclorofenolo, un componente di diversi diserbanti, andò in avaria e la temperatura salì oltre i limiti previsti.

La causa prima fu probabilmente l’arresto volontario della lavorazione senza che fosse azionato il raffreddamento della massa, generando quindi una reazione esotermica (ovvero lo sprigionamento di fiamme e fumo da un processo di combustione) e la dispersione di una nube di diossina, il cui veleno raggiunse i comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno, Limbiate e Desio. Il comune maggiormente colpito fu Seveso, in quanto situato immediatamente a sud della fabbrica. Le conseguenze sulla salute degli abitanti e sulle generazioni a seguire (malformazioni alla nascita e quant’altro) ancora 20 anni dopo furono enormi.

A futura memoria, di quella tragedia é rimasto il nome della via dove sorge lo stadio, via Icmesa, appunto. Un impianto moderno ma con qualche piccolo problema: tre anni fa, i tifosi del Venezia, per protestare contro la Tessera del tifoso, entrarono a fine primo tempo, introducendosi passando dal bosco adiacente…

NIENTE BIG IN CAMPO, MA FUORI….  Il Renate vanta alcuni piccoli record: uno su tutti quello di non retrocedere da ben 54 anni.  Da otto anni le pantere militano in serie C, con una formula collaudata: nessuna stella, tanti ‘operai’ e un ambiente tranquillo, dove si fa una squadra per l’intera stagione con le cifre con le quali normalmente si copre lo stipendio mensile di un calciatore di serie A. Un piccolo miracolo made in Brianza.

Gli unici grandi nomi, come avevamo raccontato all’andata, sono dietro alla scrivania: Massimo Crippa direttore generale, Oscar Magoni direttore sportivo.. Gente che il calcio vero l’ha vissuto, ma che consce anche come si lavora in provincia. E oggi, stante l’assenza dei due stranieri, per la prima volta la Ternana in questa stagione avrà di fronte una squadra completamente italiana. Allenata da un altro nome che conosce bene il calcio di provincia, Aimo Diana, ex Parma e Brescia (ma anche Samp e Napoli e Torino) in serie A, terzo tecnico stagionale dopo Oscar Brevi e Gioacchino Adamo, l’anno scorso alla Sicula Leonzio.

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