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Fere, sfida a Biasin, il triestino d’Australia ‘scudettato’ anche grazie ad un ex rossoverde

L’artefice della rinascita dell’Alabarda è un immobiliarista proprietario anche del club campione del suo Paese. Che insieme al cugino famoso, sogna in grande per la sua città d’origine

Dalle stalle alle stelle. La Triestina, prossima avversaria della Ternana, è uno dei club storici del calcio italiano con i suoi 100 anni (farà 100 anni a dicembre, anche se ufficialmente è stata trascritta nel 1919) ma è soltanto da due anni che sta vivendo una nuova giovinezza.

LO ZIO D’AUSTRALIA L’artefice della rinascita si chiama Mario Biasin, un immobiliarista australiano di origini triestine, che ha rilanciato il club del mitico ‘Nereo Rocco’, al quale oggi è intitolato lo stadio, di Cesare Maldini e di tanti campioni del Mondo 1938.

A Gennaio 2016 rilevò la squadra in serie D, per 100.000 euro, sull’orlo del terzo fallimento in pochi anni. Biasin è diventato il presidente, affidando il ruolo di amministratore delegato a suo cugino, l’ex calciatore di Inter e Perugia Mauro Milanese, reduce dall’esperienza in panchina col Leyton Orient del romano Francesco Becchetti e che lo ha convinto a tuffarsi in questa avventura.

Biasin, che parla meglio il dialetto triestino rispetto all’italiano, è l’uomo della provvidenza per Trieste e gli alabardati: non solo rileva la società all’asta giudiziaria ma si accolla anche 250.000 euro di debiti. Ma non è uno sprovveduto. Nato a Trieste ed emigrato con la famiglia a Melbourne nel 1954, si è arricchito con la sua società edile Metricon Home Builders e da oltre 10 anni è azionista di maggioranza del Melbourne Victory, club campione d’Australia del quale fra l’altro è capitano l’ex giocatore della Ternana Carl Valeri (8 presenze da gennaio a giugno 2014) e che ha appena acquistato il centravanti della Nazionale svedese Ola Toivonen e l’ex milanista Keisuke Honda.

Grazie ai milioni del triestino d’Australia, la vecchia Alabarda ha potuto chiudere in esercizio provvisorio la serie D 2015-16 e l’anno dopo chiudere seconda dietro al Mestre, guadagnadosi il ripescaggio in C.

COME IL LEICESTER  Milanese, nelle sue prime parole alla stampa, fu chiaro: “Con i tifosi bisogna esser seri e non raccontare frottole. Abbiamo già corso abbastanza, perché ci eravamo dati due anni per salire. In Serie C l’obiettivo è una salvezza tranquilla per poi migliorare gradualmente e salire piano piano, facendo attenzione al budget. Quindi salvarsi il prima possibile e solo dopo magari puntare ai primi dieci, che significa play-off: che lì poi con la curva piena del Rocco può succedere di tutto. Però vorrei una squadra simpatica in grado di mettere tutti in difficoltà. Poi tutto deve crescere, l’ambiente anche attorno alla squadra”. Biasin, in conferenza stampa, si spinse oltre: “A piccoli passi, possiamo fare come Claudio Ranieri ed il Leicester“.

L’anno scorso hanno chiuso undicesimi con Sannino prima e Princivalli – dalla Berretti – poi in panchina. Quest’anno è arrivato Massimo Pavanel, bandiera alabardata, centrocampista più volte avversario della Ternana (in campionato ed è arrivata gente come Granoche, Castiglia e l’ex Livorno in serie A Lambrughi, di ritorno in Italia dal Miami FC di Paolo Maldini.

Una società che punta in alto, sulla quale però pende in questi giorni la vicenda della fidjussione non valida, che potrebbe portare ad un deferimento al Tfn e quindi ad una penalizzazione. Attualmente la squadra è in zona playoff con 11 punti in classifica.

Immagine tratta da Telequattro

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