A Roma, si discute il ricorso della sola Pro Vercelli, mentre quello dei rossoverdi era stato giudicato inammissibile, ma la società ha prodotto interventi ad adiuvandum.
La Ternana non c’è… però c’è. Al Tar del Lazio, il ricorso discusso oggi in mattinata dalla Camera di consiglio è solo quello della Pro Vercelli. Quello della Ternana, infatti, in sede di annullamento del decreto monocratico, era stato giudicato inammissibile, in quanto la società aveva chiesto il provvedimento d’urgenza ma non l’intervento collegiale. La cosa, però, non impedisce alla società rossoverde di essere presente comunque, nè di perdere eventuali diritti al ripescaggio nel caso di sentenza favorevole. Per superare le criticità procedurali poste dal Tar, i legali della Ternana hanno prodotto degli interventi ad adiuvandum, che vanno a integrare il ricorso della Pro Vercelli.
UN RICORSO DIVISO IN DUE. In realtà, sono due, i ricorsi. Entrambi, però, collegati alla stessa cosa, legati cioè alla richiesta di rimandare al Collegio di garanzia del Coni la decisione sul format della serie B. L’11 setteembre erano stati dichiarati non ammissibili i ricorsi, ma le società sono andate avanti a chiedere il ritorno degli atti al collegio stesso, in quanto sarebbe stato violato il diritto alla difesa. Oggi, dinnanzi al Tar del Lazio, uno è quello per chiedere tecnicamente l’annullamento del pronunciamento del Coni avvenuto l’11 settembre ; un altro, simile, chiede l’annullamento della dichiarazione di inammissibilità di quegli stessi ricorsi.
Tanto è tutta ma buffonata
Era meglio se se chiamava TARL aggiungendo Lazio cosi avrebbe rafforzato la tesi di molti in fatto di Qual cosa che non va.