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Quando la Ternana di Delneri fece lo scherzetto a Dino Pagliari

Le Fere calcarono per l’ultima volta il Benelli di Pesaro nel 1997, in C2. Sfida difficile, vinta con un rigore in extremis.

Domenica, se i tribunali cofermeranno la Ternana in serie C, tornerà una sfida che non si viveva più da oltre 21 anni. Per le due squadre, spesso accomunate da sfide memorabili e rivalità sugli spalti, è un ritorno al passato dopo più di quattro lustri senza incrociarsi più. Riviviamo l’ultimo precedente nelle Marche.

LA TERNANA DELLA DOPPIA SCALATA. E’ il 20 aprile 1997. Allo stadio Tonino Benelli, la Ternana di Luigi Delneri, guidata dalla nuova società del presidente Alberto Gianni, vive la prima delle due stagioni trionfali di fila, che la avrebbero portata fino alla serie B. Nei ricordi dei tifosi, sono ancora vivi i due anni, allora recenti, nell’inferno dei dilettanti, dopo il fallimento Gelfusa. Dopo un primo anno da ripescati in C2 finito con la delusione ai playoff della sconfitta con la Fermana, nella seconda stagione la società è nuova e la squadra è rivoluzionata. In panchina c’è Luigi Delneri, promettente tecnico e perfezionista della zona e del lavoro sul campo, al quale viene affidato il compito della rinascita dei colori rossoverdi. Ci riuscirà in soli due anni, trascinando le fere fino alla cadetteria.

SFIDA NELLA SFIDA. A Pesaro, la Ternana arriva nel pieno della sfida al vertice a distanza con il Livorno. Chi vince il campinato sale, chi arriva secondo dovrà fare i playoff. I rossoverdi, proprio nel finale di quella stagione, conserveranno a lungo un solo punto di vantaggio sui labronici, grazie al quale festeggiarono la promozione diretta. A Pesaro, si gioca una delle giornate della parte finale di quel torneo e si cerca la vittoria per tenere botta ai rivali amaranto in questa sfida a distanza. Sulla strada della squadra di Delneri, il cui capitano è Giacomo Modica, si presenta l’ostica Vis Pesaro, sulla cui panchina siede Dino Pagliari.

MODULO FISSO CON LA VARIANTE BORRELLO. La Ternana si schiera con il 4-4-2 classico caro a Delneri: in porta c’è Verderame; in difesa Mengucci, Silvestri, Stellini e Onorato; a centrocampo Modica e Monetta mediani, esterni Bellotto e un Borrello che si sposta spesso trequartista trasformando il modulo in 4-3-1-2; in attacco Rossi e Pelosi. Si mette subito bene per la Ternana, che trova il gol grazie a Giovanni Rossi nei primi minuti del primo tempo.

UN SUCCESSO SUDATO. E’ una Ternana che sembra controllare bene la partita a proprio favore. Ma nella ripresa, su un campo difficile, Dino Pagliari cambia qualcosa e riesce ad entrare nelle maglie della difesa rossoverde, quando al 28′ minuto la squadra di casa trova la rete del pareggio segnata dal difensore Cristian Cecchi. Manca poco più di un quarto d’ora per riprendersi in mano il punteggio e la stanchezza si fa sentire. Le mosse di Pagliari hanno funzionato. Ma quella Ternana ne sapeva una più del diavolo. Proprio nel finale, all’ultimo minuto, i rossoverdi trovano un calcio di rigore decretato dall’arbitro padovano Lion. Dal dischetto, trasforma Daniele Bellotto, regalando ai rossoverdi un successo preziosissimo e quasi insperato.

IN ANDATA ERA STATA VITTORIA NETTA. Nella partita di andata, le due squadre si affrontarono allo stadio Liberati l’8 dicembre 1996. Vinse la Ternana 3-1. Decisivi, per i rosoverdi, un autogol del pesarese Gianluca Carrettucci e le reti di Mirko Monetta e Diego Grassi, dopo che i marchigiani avevano segnato per primi con Gianluca Pittaluga. ma in quel frangente, in panchina, non c’era Pagliari.

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