Il patron della Viterbese si scaglia contro i vertici federali e attribuisce la colpa delle sconfitte al caso ripescaggi
A distanza di 6 mesi dall’inizio dei campionati, alcune squadre faticano ancora a trovare la formula vincente. Come accaduto alla Ternana, anche la Viterbese ha cominciato in ritardo il campionato (addirittura scendendo per la prima volta in campo a novembre, nella 10^ giornata). I continui rinvii, legati alle vincende dei mancati ripescaggi in Serie B, hanno inevitabilmente condizionato il cammino di alcune società implicate nel caos estivo.
LOTTA CONTROPRODUCENTE- A parlare dell’argomento è stato il presidente della società laziale Piero Camilli, irritato dopo la sconfitta dei giallobù nel recupero contro il Siracusa. “La sconfitta è figlia del provvedimento contro cui ho lottato per tutta l’estate – riporta SportViterbo.it – ci ho provato in tutti i modi ed invece i responsabili federali si sono intestarditi, sbandierando chissà quale criterio e quale metro di paragone.
RABBIA– “Al posto nostro è stato inserito chi sta per fallire come la Lucchese, o chi ha fatto ridere tutta l’Italia con il 20-0. Il problema sono le gambe che non girano, non possono farlo se non ci si riposa mai e si fanno più chilometri che minuti di allenamento settimanale”ha proseguito il patron della Viterbese.