Il dirigente ex Lazio ha concluso la sua esperienza con le Fere: “La squadra ha sempre onorato il campo e la maglia, peccato per la Coppa”
Dal 1 Luglio non è più il direttore generale della Ternana Women ed oggi Paolo Scriboni si rilassa in attesa di una chiamata. Al suo posto arriverà – sarà ufficializzata nei prossimi giorni – Isabella Cardone, già direttore sportivo e generale della Pink Bari, società della quale il club rossoverde ha acquisito il titolo che le consentirà di giocare in serie B.
Scriboni approfitta dell’occasione e di queste colonne per salutare i tifosi rossoverdi e non solo: “Volevo ringraziare la città ed i tifosi che ci sono sempre stati vicini in tutte le occasioni – dice – Hanno dimostrato quanto la Ternana ed i ternani abbiano una cultura sportiva degna della loro tradizione. La cosa che mi lascia più contento è che la squadra è stata accolta molto bene e con grande attenzione da parte della città, nonostante qualche difficoltà iniziale. Le prestazioni, questo ha detto il campo, hanno esaltato l’attaccamento della squadra alla città ed ai tifosi”. Poi il congedo: “Auguro le migliori fortune alla Ternana ed a tutti quelli che ne fanno parte a qualunque titolo, dal primo all’ultimo”.
Non manca ovviamente un riferimento alla Coppa Italia, persa davvero per un episodio: “La squadra ha fatto molto bene – dice – contro un avversario più forte, se l’è giocata. La differenza è che loro hanno segnato un rigore e la Ternana lo ha sbagliato. Purtroppo nel calcio questo capita. Fa male ma bisogna accettarlo. Certo, se avessero segnato, sarebbe potuta finire in qualunque modo, anche perchè Enrica Sacco, il portiere, aveva già dimostrato contro Arezzo e Venezia di saper parare i rigori. Ma è andata così”.
Infine, un pensiero sul calcio femminile, che dal 1. Luglio diventa professionistico, relativamente alla serie A: “E’un passo importante – dice Scriboni – e credo che il calcio lo dovesse al mondo femminile, per quello che sta dando. Meritava questo riconoscimento. Spero che nel futuro anche la serie B possa essere considerata professionistica“.
