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Comincia con Bandecchi e finisce con Guida, ripercorriamo tutto il 2023 rossoverde

Cambio societario, nuova politica, pochi risultati, tutto l'anno solare delle Fere.

E’ stato, in un certo senso, l’anno del “tre“. Ma in questo caso, non è stato il numero perfetto. Per la Ternana, il 2023 è stato, invece, un anno molto travagliato, cominciato con ambizioni da serie A ancora in piedi e finito con la squadra rossoverde impegnata per non retrocedere in serie C. Tre sono stati i presidenti che si sono succeduti al timone della società, tre sono stati gli allenatori seduti sulla panchina. A questi, aggiungiamo pure due direttori sportivi. L’anno solare, sul piano dei risultati sul campo, è stato piuuttosto avaro di soddisfazioni ed ha lasciato troppo spesso l’amaro in bocca ai tifosi. E’ stato più che altro un  anno caratterizzato dalle novità societarie, dal presidente diventato sindaco e dalla proprietà passata di mano in estate. Ripercorriamo qui tutti i momenti salienti di questo 2023 rossoverde, riassumendo tutte le sue tappe cruciali, in 12 mesi nei quali non sono mancati i colpi di scena e le sorprese.

GENNAIO – FEBBRAIO: L’INCHIESTA CHE CAMBIA LE COSE. Se l’anno 2023, calcisticamente parlando, ha  visto in casa rossoverde cambiare il mondo, si può dire che un primo pezzo importante di questo cambiamento è avvenuto tra gennaio e febbraio. In realtà, solo ai primi di dicembre 2022 il presidente, Stefano Bandecchi, aveva annunciato la sua candidatura alla carica di sindaco di Terni alle elezioni amministrative comunali della primavera. Proprio questo evento, alla fine, è risultato il fulcro di tutto ciò che è avvenuto nell’anno solare e che ha portato a cambiare gli scenari rispetto ai dodici mesi precedenti. A gennaio, la Ternana è ancora in zona playoff, anche se in flessione. L’allenatore, da un mese, è Aurelio Andreazzoli, arrivato al posto dell’esonerato Cristiano Lucarelli. Dopo il primo posto in classifica dell’ottobre precedente, la squadra aveva cominciato una flessione di risultati e  rendimento, tanto che Bandecchi aveva deciso di cambiare la guida tecnica. Anderazzoli non ha subito trovato grandi risultati, in un mese di dicembre 2022 poco prolifico, ma a gennaio si riprende l’attività lavorando a nuovi schemi e confidando in tre o quattro innesti nel mercato invernale graditi al tecnico massese. Un evento improvviso, però, frena tutto. Bandecchi e la sua università telematica finiscono al centro di un’inchiesta giudiziaria per presunta evasione fiscale che porta al blocco di diversi conti correnti legati al gruppo. Bandecchi avverte: “Non possiamo fare mercato, in questo modo”. Poi, un annuncio inatteso: “Nella situazione in cui ci troviamo, ora dobbiamo cedere la Ternana“. Cominciano contatti e trattative che portano Bandecchi e Unicusano a trovare degli interlocutori per una cessione. Qualcuno di questi viene persino a Terni a vedere la sede e lo stadio Liberati. In realtà, però, non se ne farà nulla con nessuno. Bandecchi parla prima di cessione totale, poi di cessione parziale, poi di restare dentro in quota di maggioranza. Si parla persino di un incontro con un gruppo di imprenditori locali. Tutto, però, resta lì. Va avanti Bandecchi, il cui rapporto con una parte della tifoseria comincia però a logorarsi. La squadra, intanto, continua a non trovare continuità nei risultati. A febbraio si perde il derby di ritorno a Perugia (3-0) e la settimana successiva arriva la sconfitta interna con il Cittadella, in una partita ricordata anche per gli accesi scontri tra Bandecchi e alcuni tifosi della Curva Est, trascesi fino agli sputi. Mister Andreazzoli, intanto, si fa da parte.

MARZO – APRILE – MAGGIO: IL RITORNO E LA CADUTA. Il mese di marzo comincia con la Ternana di nuovo in mano a Cristiano Lucarelli, richiamato da Bandecchi. Il tecnico livornese comincia bene, con 8 punti in 7 partite. Poi, però, ecco spegnersi improvvisamente la luce. La Ternana, nelle ultime cinque giornate di campionato non  raccoglierà più nemmeno un punto. Cinque sconfitte su cinque. Arrivando a chiudere la stagione addirittura a un passo dal rischio di finire nei playout. Cinque giornate di non risultati, di prestazioni negative della squadra, di polemiche tra Lucarelli e una parte della piazza. L’allenatore, appena tornato, aveva subito chiesto di non pensare ai playoff, ma di considerare l’ipotesi del rischio di venire avvicinati proprio dalla zona playout della classifica. Dopo la sconfitta con il Venezia, prima sconfitta delle cinque consecutive finali, Lucarelli vuota il sacco in sala stampa. Ne ha nei confronti di chi ancora parla di playoff, tra chi ci spera e chi ne scrive. Lancia frecciate anche al suo presidente, con la conseguenza che la società indice un silenzio stampa a tempo indeterminato. Questo, mentre Bandecchi tratta con possibili nuovi soci che lo affianchino nella gestione, lanciando anche una società tra tifosi per una specie di azionariato popolare fino a una certa percentuale di quote societaria. Nell’attesa, mentre la sua Ternana perde i colpi, il presidente comincia pure la sua campagna elettorale e si prepara ad affrontare le elezioni da candidato sindaco. La lista è Alternativa Popolare, soggetto politico del quale è anche segretario politico nazionale. Nel primo turno conquista il ballottaggio arrivando dietro al centrodestra. Al secondo turno, Bandecchi batte Orlando Masselli e diventa sindaco della città. Nel frattempo si pensa alla Ternana della stagione nuova. Il patron, ora anche sindaco di Terni, ha in mente una rivoluzione. E’ pronto a cedere tanti dei calciatori della rosa attuale e a puntare su una politica diversa. E con un altro allenatore. Finita anche la seconda avventura di Lucarelli, di nuovo esonerato.

GIUGNO – LUGLIO: IL PASSAGGIO. Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, è dunque eletto sindaco di Terni. E’ l’inizio di un terremoto causato dalle normative vigenti. Il nuovo primo cittadino si prepara a insediarsi a palazzo Spada, intanto programma la Ternana del 2023-2024. Esonera di nuovo Lucarelli e richiama Andreazzoli, ufficializzando il suo ingaggio sulla panchina per la stagione nuova, Dal palazzo municipale, però, ecco una doccia fredda per la Terni sportiva. Secondo la relazione della Segretaria comunale, la carica di sindaco di Bandecchi è incompatibile con il suo ruolo nella Ternana. La società, infatti, ha un rapporto con il Comune legato alla convenzione per l’uso dello stadio Liberati, considerata come ‘servizio‘. Sufficiente, dunque, per impedire all’imprenditore livornese l’uno o l’altro ruolo. Si prova, citando sentenze e altre normative, a dimostrare che i due ruoli sono invece compatibili. Tutto i invano. Prima Bandecchi si dimette dalla presidenza della Ternana e  da quella di Unicusano (l’università telematica che è anche proprietaria della Ternana calcio) e lascia la presidenza a Paolo Tagliavento. Ma non basta. Tagliavento, su quella poltrona, dura pochissimi giorni. Bandecchi decide di vendere per continuare a fare il sindaco. Comincia la trattativa con due o tre gruppi. Uno di questi vede inizialmente la mediazione di Massimo Ferrero e fa capo a Nicola Guida, un imprenditore cinquantenne con il pallino delle corse automobilistiche, originario della Campania ma titolare a Roma della Pharmaguida, azienda che produce integratori alimentari. E’ lui, con una sua holding, a rilevare le quote rossoverdi da Unicusano. Il 28 giugno si firma un preliminare di vendita e quasi un mese dopo , esattamente il 24 luglio, arriva il cosiddetto ‘closing‘, con la Ternana tutta nelle mani del nuovo proprietario. Unicusano, però, si tiene la squadra femminile, la Ternana Women, la cui presidenza è affidata a Bandecchi, con Tagliavento amministratore delegato. Nel frattempo, Ferrero si defila, dopo un paio di fugaci apparizioni in città con relative contestazioni di tifosi che non vogliono la presenza del fresco ex patron della Sampdoria. Guida assume la presidenza della società e si prepara a individuare un organigramma tutto nuovo. Con il passaggio, però, arrivano anche dei cambiamenti nella dirigenza e nella squadra. Cambia il direttore sportivo, con l’esonero di Luca Leone e l’ingaggio di Stefano Capozucca. Cambia anche l’allenatore. Dopo il passaggio societario, Andrazzoli è perplesso sul nuovo progetto e si fa da parte. Guida richiama Lucarelli, ancora sotto contratto. Le ambizioni, stavolta, sono quelle della salvezza e del taglio di spese e costi.

AGOSTO: LA RIVOLUZIONE. In agosto, finite le pratiche del passaggio di proprietà, si completa il calciomercato. A luglio erano stati già ceduti alcuni dei pezzi forti come Antonio Palumbo, Anthony Partipilo, Luca Ghiringhelli e Francesco Di Tacchio. Capozucca piazzerà altrove anche Bruno Martella, Alfredo Donnarumma, Luka Bogdan, Davide Agazzi e Stefano Pettinari. Si punta a un rinnovamento e un ringiovanimento della rosa, con conseguenza di contratti meno lunghi e meno onerosi. Arrivano giovani (quasi tutti da prestiti) come Gabriel Brazão, Lorenzo Lucchesi, Filippo Distefano, Costantino Favasuli, Iulius Andrei Marginean, Niklas Pyyhtiä, Antonio Raimondo, Kees De Boer e Christian Travaglini. A loro si aggiunge Jesus ‘Txus’ Alba Ramos, ma risolverà il contratto in ottobre senza essere mai sceso in campo. Il gruppo affidato a Lucarelli è integrato anche con nuovi innesti di esperienza: il tecnico livornese chiede e ottiene il ritorno di Andrea Favilli e Valerio Mantovani, poi arrivano Jakub Labojko, Tiago Casasola, Gregorio Luperini, Federico Viviani e Federico Dionisi. La squadra è nuova e si prepara a vivere l’inizio di stagione, con l’attesa di una tifoseria spaccata tra chi è scettico e chi invece vuole dare fiducia al nuovo corso. Che si preannuncia difficile. Basti pensare che il completamento della rosa e tutte le operazioni in entrata vengono fatti ad agosto, quando il ritiro di Cascia è già finito e quando molti dei giocatori presenti in quella fase estiva di preparazione sono andati via, o stanno per salutare In Coppa Italia, con la Salernitana in  gara secca fuori casa, la nuova Ternana gioca bene ma è sfortunata e perde 1-0. In campionato, però, l’inizio non è buono, con tre sconfitte nelle prime tre partite. Tutto fa presagire a una stagione lunga e difficile.

SETTEMBRE – OTTOBRE: AUTUNNO MAGRO. La Ternana è una squadra che in molti casi gioca anche bene. Il mix tra giovani e calciatori esperti sembra poter funzionare. Esplode il talento di Raimondo che chiuderà il girone di andata come bomber della squadra. Ma i risultati non arrivano. Si semina tanto ma si raccoglie poco. Si segna anche poco. Cosa alquanto anomala, questa, per le squadre allenate da Lucarelli, visto il credo calcistico e l’impostazione tattica dell’allenatore toscano. Nonostante gli auspici iniziali di migliorare almeno in difesa, si continuano a prendere troppi gol. Il resto, lo fanno anche alcune decisioni arbitrali e al var foriere di strascichi polemici. Fatto sta che questa Ternana non fa risultati. Nel mese di settembre comincia a racimolare i suoi primi punti, ma sono poco pesanti. Si pareggia con il Bari e con il Sudtirol e si trova con la Reggiana una vittoria, la prima stagionale e il primo successo dopo un digiuno che dura addirittura da aprile, che sembra lanciare finalmente la squadra. Poi, però, dopo il pareggio di Cittadella, tornano a sparire i risultati e sparisce pure il gioco. Prima c’era la prestazione e mancavano i risultati, ora non c’è più nemmeno la prestazione. Anche la panchina di Lucarelli, inizialmente considerato intoccabile e parte integrante del progetto, comincia a vacillare sotto i colpi di un campionato spietato che porta la Ternana fino a toccare l’ultimo posto in classifica.

NOVEMBRE – DICEMBRE: LA REAZIONE. La decisione di cambiare allenatore arriva ai primi di novembre. La sconfitta interna con il Venezia per 1-0 comporta il cambiamento. Riunione negli spogliatoi dello stadio Liberati fino alla serata e il giorno dopo la dirigenza trova la disponibilità in Roberto Breda. Dunque, per Lucarelli arriva l’esonero. Ad esso, seguirà il definitivo congedo dalla società di via della Bardesca, visto che con la nuova regola il tecnico esonerato prima del 20 dicembre può trovare anche subito una nuova squadra. Lucarelli la trova e torna al Catania. La Ternana va in mano a Breda, che allenò già i rossoverdi nel 2015-2016. Il tecnico veneto comincia un lavoro difficile, ma da dover impostare in maniera graduale e con molta pazienza, C’è da costruire una base per lottare per la salvezza. L’effetto-scossa, nella squadra, c’è. Con l’arrivo di Breda, infatti, la Ternana comincia a inanellare risultati positivi. Si comincia con il pareggio 2-2 sul campo dello Spezia, arpionato dai padroni di casa solo con un autogol nel finale. Poi l’1-1 in casa con il Palermo. A Cosenza, il 2 dicembre, la data storica del ritorno alla vittoria fuori casa dopo più di un anno di soli pareggi e sconfitte lontano dal Liberati. La squadra vince ancora e lo fa per altre due volte, prima con la Feralpisalò in casa e poi a Lecco, in rimonta. I suoi giovani, ora, fanno la differenza. Raimondo segna, Distefano pure, Favasuli si fa sentire quando entra e Lucchesi si conquista un posto da titolare nella difesa. Si finisce con la sconfitta a Parma poco prima di Natale e con l‘1-1 con il Pisa a Santo Stefano, che chiude il 2023 rossoverde.

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Stefano
Stefano
4 mesi fa

Letto quanto sia stato scellerato e caotico il parto della nuova Ternana, dobbiamo solo ringraziare il Cielo per la posizione in classifica che occupiamo.

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