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Ternana, per la “cessione” spunta l’idea del trust: le due ipotesi

L’indiscrezione: Unicusano starebbe vagliando una soluzione tampone sul modello di quella della Salernitana, in attesa di sviluppi

Un trust, che gestisca la Ternana per evitare la cessione del club ed aggirare l’incompatibilità. Magari come situazione temporanea, in attesa di trovare un reale acquirente. O magari solo per il tempo – tanto o poco che sia – nel quale Bandecchi resterà sindaco di Terni.

Sarebbe questa l’ultima idea alla quale i professionisti incaricati da Unicusano starebbero lavorando. Ne riferiscono il Messaggero e Umbria7. Il modello sarebbe quello che ha consentito di fatto a Lotito di continuare a possedere la Salernitana oltrechè la Lazio ed in quel caso il trust ha accompagnato il club alla cessione.

La questione qui però è diversa, perchè c’è di mezzo una legge dello Stato, come abbiamo detto e quindi – sempre ammesso che un Consiglio Comunale a netta maggioranza pro-Bandecchi prenda atto dell’incompatibilità, c’è da capire se basterà.  Il punto è infatti è che qui non è in discussione solo la presidenza ma proprio la proprietà- Bandecchi è azionista di maggioranza della società che usufruisce di un bene pubblico- e quindi il trust semplice potrebbe non bastare.

Cosa vuol dire trust

Dal termine inglese “fiducia” è appunto un trasferimento di beni “fiduciario”: detto in parole povere, il disponente (“settler“) trasferisce l’intestazione della società (non la proprietà) ad un “trustee” che lo amministra in nome e per conto della proprietà, la quale è tenuta a finanziare il trust stesso economicamente, in modo che questo abbia sempre i soldi per gestire il bene, in questo caso la Ternana.

Questa soluzione, potrebbe non essere sufficiente per due motivi: il primo è che nella fase di passaggio in cui il proprietario cede il controllo della sua società al Trust, avrebbe comunque il potere di nominare l’amministratore responsabile. Il secondo è che appunto, la proprietà continuerebbe a controllare il trust foraggiandolo. Il trustee ovviamente rendiconta al proprietario sulla gestione.

Quale ipotesi allora? Per esempio il Blind Trust

Cosa vuol dire blind trust

Il “Blind trust” o “fiducia cieca” è una formula che viene usata proprio in presenza di situazioni di contrasto come per esempio cariche istituzionali e che dura fino alla cessazione delle stesse (o appunto fino alla cessione vera e propria),  allo scopo di separare completamente un soggetto dal proprio patrimonio, al fine di evitare alcune forme di conflitto di interessi.

La differenza col trust normale è che in questo caso il disponente (che resta proprietario) dà mandato all’amministratore di gestire il patrimonio per suo conto, nei modi e nelle forme che quest’ultimo ritiene migliori. In questo tipo di blind trust il disponente non prende alcuna decisione, nè finanzia il trust stesso, proprio per evitare che  le decisioni da egli prese nell’interesse pubblico  possano essere influenzate dal proprio interesse personale. Per questo motivo, nel blind trust è espressamente vietata la rendicontazione al disponente.

Questa formula potrebbe forse  essere accettata, perchè pur restando proprietario, Bandecchi non avrebbe più il controllo della Ternana. E fu proprio questa la soluzione proposta da Lotito ed accettata dalla Figc. In questo caso però la Figc non c’entra: dovrebbe infatti essere il Comune ad accettare la proposta.

Ma la questione scottante è più che mai un’altra. Ovvero potrebbe mai accettare Bandecchi di non poter controllare un bene di sua proprietà?

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