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Coulibaly: “I miei sogni? Portare la Ternana in A, restarci a lungo e la Nazionale”

Il centrocampista rossoverde a “Cronache di spogliatoio”: “Andreazzoli? Credo molto nel lavoro, tutti gli allenatori mi hanno apprezzato, non mi pongo limiti”

Mamadou Coulibaly è l’innesto di maggior livello della Ternana nel mercato estivo. Il centrocampista classe 1999, si è rimesso in gioco a Terni dopo aver vissuto anche la serie A. In una intervista al sito Cronache di spogliatoio, racconta sè stesso, il calcio (“a cui penso 24 ore su 24“) e naturalmente la formazione rossoverde.

Per la sua attuale squadra ha parole dolci: “Il mio obiettivo è quello di aiutare la Ternana ad arrivare in Serie A e poi quello di restarci per tanti anni. I sogni? Giocare il Mondiale e la Champions. Sono traguardi che voglio raggiungere, non mi sono mai posto limiti e mai vorrò farlo. Ho sempre creduto molto nel lavoro. Dare il 100% sempre, per questo tutti gli allenatori che ho avuto in carriera mi hanno apprezzato. Non mi do un tempo ma spero di ottenere presto grandi risultati”.

Ma parlando dei suoi maestri c’è anche Castori, che a Salerno lo ha lanciato in serie A, e che adesso sfida da avversario visto che allena il Perugia: “È stato come un padre per me, gli devo tantissimo. Mi ha portato con sé ovunque, a Trapani, a Carpi e poi a Salerno”. Anche Salerno è nel cuore: “Io sono innamorato della Salernitana e dei suoi tifosi, ho ancora tanti amici lì. Appena posso scendo e li vado a trovare. Porto nel cuore momenti unici, dalla promozione al primo gol in Serie A. Anche quando sono stato confermato per il secondo anno è stato bellissimo. Credimi sono ricordi indelebili”.

La Nazionale   e un sogno a forma di pallone

Coulibaly racconta: “Ho una maglietta per ogni giorno speciale: l’esordio, il primo gol, la promozione…hissà quando indosserò quella della Nazionale, spero presto. Finora sono stato sfortunato, perché entrambe le volte in cui mi hanno chiamato mi sono infortunato poco prima di andare. Ma ci saranno altre occasioni, ne sono convinto”.

E dire che in famiglia non volevano facesse il calciatore: “Mio padre non voleva che lasciassi gli studi, ma ci sono momenti in cui devi scegliere e investire sul tuo futuro. Io ho scelto il pallone. Così ho deciso di partire e provarci, continuare anche a studiare era diventato impossibile. All’inizio lui non era d’accordo ma è presto diventato il mio primo tifoso. Era in lacrime il giorno dell’esordio in A. Ho sempre pensato di farcela, ho scommesso su di me senza mai mollare. Ma non mi sento arrivato, ha la differenza. A volte la voglia di fare le cose ci aiuta a superare qualunque ostacolo”.

 Coulibaly era sbarcato in Italia come tanti migranti: senza documenti, dopo un viaggio incredibile, tra Senegal, Mauritania e Sahara Occidentale, passando per la Spagna, la Francia e infine Roseto degli Abruzzi. “Ho sempre desiderato di giocare in Europa. Ma oggi sono lo stesso ragazzo di allora, con la stessa grinta e lo stessa voglia di prendermi tutto”.

 

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Luca
Luca
1 anno fa

De sti tempi un sogno me sembra quello de restà in serie B,da retta.

Laura
Laura
1 anno fa
Reply to  Luca

Bravissimo l a penso anch’io cosi…. meglio nn sognafre o ci svegliamo tttte bagnate…..

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