L’ex fuoriclasse della Roma racconta Andreazzoli nel suo libro ‘Un capitano’: “Determinato, la squadra con lui funzionava”
A Roma, si parlava di Aurelio Andreazzoli come di un traghettatore. Uno che avrebbe dovuto arrivare alla fine della stagione 2012-2013 quando ci fu un esonero di Zdenek Zeman, del quale l’attuale nuovo allenatore della Ternana era collaboratore tecnico. Portò la Roma al 5′ posto e sfiorò la Coppa Italia, perdendo in finale nel derby con la Lazio. Fu la sconfitta che non gli face scattare la riconferma. La Roma, l’anno successivo, si affidò a Rudi Garcia, ma Andreazzoli ha lasciato un ottimo ricordo nel calciatore che era simbolo della Roma, Francesco Totti.
“CHE DETERMINAZIONE!” Lo stesso Totti, nel suo libro Un capitano, parla anche di mister Andreazzoli, raccontando il suo rapporto con il tecnico di Massa: “Il giorno dopo l’incarico mi chiama per parlarmi e mi dice che quella è la sua grande chance, che vuole giocarsela alla faccia anche della stampa che lo definisce un ‘traghettatore’ e che gli devo dare una mano. Mi piace la sua determinazione, come ridisegna la squadra. I risultati arrivano, la squadra funziona e risale dal 9′ al 5′ posto, vincendo anche la semifinale di ritorno della Coppa Italia, a San Siro, con l’Inter. Nell’ambiente c’è sorpresa, Andreazzoli sta guidando la barca senza farla schiantare sugli scogli, altro che ‘traghettatore’. Avesse vinto la finale sarebbe rimasto, alla fine è sempre un risultato a decidere tutto. E in quella partita sbagliò un paio di scelte, soprattutto rimettere dentro Destro per Osvaldo, che alla fine gli diede del laziale. Andreazzoli ci ringraziò e tornò a fare l’assistente“.
