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Ternana: De Rossi, Lucarelli e quel ‘cazzotto’ mai dato

Entrambi i tecnici usano questo termine nel dopogara parlando di un gol non arrivato, i complimenti reciproci tra i due.

Dicono tutti e due la stessa cosa e usano entrambi la stessa parola, Cristiano Lucarelli e Daniele De Rossi. Il ‘cazzotto‘. Nulla di violento, nè polemica tra i due. E’ un ‘cazzottoallegorico, per rafforzare un concetto. Indica un gol della Ternana che, per quanto cercato, non è mai arrivato. La partita ha visto sia la Ternana che la Spal fallire grandissime occasioni per segnare, ma sia l’allenatore delle Fere che quello degli Estensi hanno spiegato nel dopopartita, in un passaggio in conferenza stampa, lo stesso concetto e utilizzato la stessa parola. Il ‘cazzotto, per l’appunto.

REPETITA. Il primo a parlarne è stato De Rossi: “Nel primo tempo abbiamo avuto anche noi un paio di occasioni nitide. In generale, sono soddisfatto della partita a tutto tondo. Sapevamo di giocare contro una squadra molto forte, una delle più in forma del campionato, quindi è normale anche concedere qualcosa. L’alternativa era schiacciarci nella nostra area e provare a difenderci, ma in quel modo, in una maniera o nell’altra, il pugno, il cazzotto, prima o poi lo prendi. Invece, così abbiamo provato a rispondere a viso aperto“. Poi ecco Lucarelli, a ribadire lo stesso concetto: “Grande rammarico per le occasioni avute nel primo tempo, anche clamorose. Probabilmente, lì ci è mancato il colpo, il cazzotto che avrebbe indirizzato la partita anche in una situazione diversa. Una partita difficilissima di serie B, che potevamo vincere, ma che abbiamo pure rischiato di perdere“.

COMPLIMENTI RECIPROCI. Da ex avversari in campo e compagni di Nazionale, oggi entrambi allenatori e l’uno di fronte al’altro, Lucarelli e De Rossi si sono scambiati complimenti reciproci. De Rossi dice così del livornese: “E’ un ottimo allenatore. E’ un amico, una persona che stimo. Sta facendo un percorso importante e qualcosa di incredibile. Ha una squadra alla quale invidio il fatto che è formata da un gruppo che lavora insieme da anni. Si vede, perché gioca un buon calcio e ha alcune individualità incredibili. Su tutte, Palumbo, un calciatore sprecato per la serie B. Il tempo è più che denaro“. Lucarelli parla così del romano: “Ha modellato la squadra secondo le caratteristiche della stessa. Avevamo visto dalle ultime partite che con il suo arrivo qualcosa era cambiato e che la Spal avesse ora una squadra più sicura di sé. Una scossa c’è stata e stanno arrivando i risultati. Poi, a un allenatore, va misurata la febbre quando i risultati non arrivano, non quando arrivano. Si vede da lì, se abbiamo la tempra per poter fare bene questo mestiere“.

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