Grande promessa da giovanissimo, poi un calvario fisico: anche alla Ternana vedrà il campo pochissimo. Ma ora si è di nuovo in lizza…
Il nome di Fabio Sciacca entra nella nostra rubrica dedicata alle Meteore rossoverdi perchè il suo percorso in rossoverde segnala minuti 83 complessivi, ma mai come stavolta i freddi numeri non rendono giustizia al giocatore catanese.
Quando arriva alla Ternana, nella stagione 2013-2014, il centrocampista è infatti nel pieno dell’ennesimo infortunio, uno dei tanti (due interventi al crociato, tre operazioni alla caviglia, tendine d’Achille rotto), che ne condizioneranno una carriera che senza quei muscoli fragili, avrebbe forse potuto essere diversa.
Perchè nel 2009, Sciacca ha 20 anni ed è indossa il numero 10 della maglia della Nazionale Under 20, una squadra che annovera fra alcuni dei migliori talenti degli anni. Nella sua prima convocazione da parte del Ct Rocca, in una amichevole contro la Germania gioca in un centrocampo composto da Silvano Raggio Garibaldi e Andrea Mazzarani. In attacco, uno destinato a sfondare: Ciro Immobile. Farà anche i Giochi del Mediterraneo, vincendo la medaglia d’argento.
Walter Zenga, che in quella stagione allenava il Catania, lo aveva fatto esordire in serie A rilevando Peppe Mascara e il centrocampista non ci mette tanto a conquistarsi gli spazi che merita. Ma insieme alle soddisfazioni, arrivano anche gli infortuni. Resta tre stagioni e mezza stagioni con gli etnei: gioca poco (25 partite complessive) perchè fa dentro e fuori dall’infermeria, tanto che a metà della quarta stagione, a Gennaio 2012, accetta un prestito in B al Grosseto.
Riesce a giocare di più, segna anche la sua prima rete nei professionisti, ma all’alba della nuova stagione, quando è appena rientrato al Catania, si rompe il crociato in allenamento: è ottobre 2012 e Sciacca ha giocato solo 3 partite. Sono le ultime della stagione. A Luglio 2013 arriva in prestito alla Ternana. Mimmo Toscano, che siede sulla panchina rossoverde, lo conosce bene e crede in lui. Ne conosce il talento e decide di aspettarlo, sicuro di poter contare sulla voglia di riscatto di un giocatore ancora giovane (ha 24 anni) e sino a quel momento sfortunato.
Sciacca da canto suo, ha voglia di mettersi in mostra. Sceglie il numero 18 e sui social posta la maglia con un messaggio: “Questo è il numero che mi accompagnerà in questa stagione ….incrocio le dita e non vedo l’ora d iniziare”
Nonostante i buoni propositi, tuttavia, il giocatore fatica a migliorare, anche perchè il 4 settembre viene di nuovo operato a Villa Stuart per la revisione del legamento crociato del ginocchio destro, lo stesso di un anno prima. La fase del recupero è ancora lunga. Si allena con impegno e costanza, ma quasi sempre fra palestra, piscina e lavoro differenziato. Passano i mesi, ma Sciacca non è ancora pronto. “Spero di poterla indossare presto…. Per poter ripagare tutti coloro che mi sono vicini e poterci prendere delle belle soddisfazioni insieme….a presto”, scrive ancora sui social, mostrando di nuovo la maglia, in una foto scattata nello spogliatoio.
Nel frattempo Toscano viene esonerato: al suo posto arriva Attilio Tesser, che continua ad aspettarlo.
Bisogna arrivare alla giornata 38 per vederlo comparire in panchina: è il 10 maggio 2014 e la Ternana perde 2-0 a Latina. Siede al fianco di Tesser anche nelle due successive partite, in casa col Padova ed in trasferta a Trapani. Comincia in panchina anche quella successiva in casa col Palermo, ma al minuto 67 arriva il suo momento: Tesser lo manda in campo al posto di Gavazzi. Sciacca non vede il campo da tanto, è emozionato e ci mette il cuore. Promosso, a tal punto che nell’ultima di campionato il tecnico veneto gli regala la gioia dell’esordio dall’inizio: al Granillo di Reggio Calabria gioca 60′, poi lascia il posto a Gavazzi: è l’ultima volta in rossoverde.
Dopo la Ternana
Sciacca torna al Catania per fine prestito, rescinde con gli etnei e passa al Vicenza. Squadra nuova, infortuni vecchi: ad aprile va nuovamente sotto i ferri per la risoluzione di un problema allo scafoide del piede sinistro, terminando in anticipo la stagione.
Ma stavolta, il rientro in campo è più lungo: ci vogliono infatti quasi due anni per vederlo calcare di nuovo un prato verde, Castrovillari e Sancataldese in D, Palazzolo in Eccellenza, Biancavilla ancora in D e dal 2021 al Siracusa in Eccellenza le tappe della sua fase-2. In mezzo, dal 2018, di nuovo l’Azzurro. Ma quello della Nazionale di Beach Soccer.
Nel frattempo infatti, si è avvicinato anche a questa disciplina: vince lo Scudetto col Catania e per lui arriva la chiamata del ct Emiliano Del Duca, che lo porterà a vincere il bronzo agli Europei.