Dopo aver contribuito al ritorno delle Fere in B, ha riportato in C il Novara: “Che impresa, partiti da zero. Le Fere faranno ancora bene”

Si scrive Dario Bergamelli, si legge vittoria del campionato. Il difensore bergamasco ha lasciato la Ternana la scorsa estate dopo aver contribuito, sia pur con due sole presenze, alla vittoria del campionato di serie C ed al ritorno dei rossoverdi in serie A ed è approdato al Novara, ripartito dalla D dopo l’esclusione dalla C per irregolarità contributive.

E anche lì ha vinto il girone A, conquistando così il ritorno nei professionisti: “Al di là della categoria, non è stato per niente facile – racconta – perchè il Novara è nato a settembre. Dunque siamo partiti senza ritiro estivo ed in inverno abbiamo avuto tutti il Covid. Senza contare che qui c’erano tre squadra molto forti attrezzate per salire in C come Varese, Sanremese e Casale”. Club di grandi tradizioni che però Bergamelli e il team allenato da Marchionni si sono messi alle spalle.

Un occhio alle Fere

Una stagione, quella di Bergamelli, vissuta sempre con un occhio alle Fere: “Seguo sempre con grande attenzione la Ternana, ho lasciato tanti amici, soprattutto fra coloro che sono rimasti dallo scorso anno- spiega– Penso che la Ternana abbia fatto un grande campionato: non dimentichiamoci che era una neopromossa. Ha chiuso decima in una stagione difficilissima. Ha avuto un momento di difficoltà, ma poi ha fatto un grande finale e credo che avrebbe meritato di giocare i playoff: non ha niente di meno di alcune squadre che li hanno disputati. Non avevo dubbi sulla grande stagione dei rossoverdi, è un gruppo che ha valori importanti”.

E quest’anno? “Sarà ancora più dura – precisa Bergamelli – perchè le squadre forti sono ancora tutte lì e altre tre formazioni sono scese dalla serie A. Però ho visto che Bandecchi vuole fare una squadra di livello per essere competitivo al massimo. Sono convinto che ce la farà”.

Il futuro di Bergamelli

Quanto a Bergamelli, il futuro è da scrivere: “Sono venuto a Novara con un progetto biennale e qui il presidente vuole fare una squadra per vincere subito. Vediamo: ho anche 35 anni quindi se vado avanti è perchè me la sento, non per motivi economici”, conclude.