L’attaccante rossoverde è stato l’ospite di turno di Riccardo Zampagna nella rubrica di Calciofere
Stefano Pettinari, attaccante della Ternana è l’ospite de L’Angolo del Bomber curata da Riccardo Zampagna.
Si parte cominciando con le date di due debutti dell’attaccante. La prima è il 16 dicembre 2009, debutto in Europa League con la Roma: “Da un po’ mi allenavo con loro nonostante i 17 anni, Ranieri mi convoca per la trasferta di Sofia – racconta – e mi sono congelato in panchina. Poi ho giocato 20 minuti al posto di Cerci: un ricordo che mi porterò sempre. Il 20 Marzo 2010 ho esordito in serie A all’Olimpico a 18 anni, era Roma-Udinese. Un sogno per me che ho fatto lì tutte le giovanili, bello vedere la curva dell’Olimpico. Alberto De Rossi è stato determinante quando mi allenava in Primavera, ma anche De Rossi figlio è stato eccezionale con noi giovani anche dal lato umano”.
Poi si parla della sua carriera prima di Terni: “Sono andato a Crotone ma non è stato facile ambientarmi, non è facile per nessuno quando passi dalla Roma. La svolta? Con Zeman a Pescara: avevo fatto poco l’attaccante vero, è stato lui a dirmi che dovevo stare in area di rigore per fare tanti gol: in 6 mesi ne ho fatti 12”
La stagione a Terni
Si parla poi del suo arrivo a Terni: “Città, tifo ed ambiente li conoscevo già, c’ero già stato. In estate ero libero dopo che non avevo rinnovato a Lecce: potevo andare da altre parti ma quando mi ha chiamato Leone non ci ho pensato due volte”.
E ancora: “Con Donnarumma non c’è alcun dualismo, solo scelte tecniche. Possiamo giocare anche insieme, lo abbiamo dimostrato. Abbiamo fatto un buon campionato: certo l’ambizione era tanta, ma abbiamo trovato problemi, altre squadre forti, il Covid e gli infortuni. A Vicenza, come a Ferrara, i primi 20′ li stavamo schiacciando, poi abbiamo commesso errori ed è finito tutto. Su questo dobbiamo migliorare, ci è mancato a volte di stare concentrati per 90′”
Le reti più belle
“Il gol più bello? L’ultimo delle tre reti al Foggia, con Zeman. Ma quello che mi ha dato più soddisfazione è stato quest’anno nel derby. Il gol al Pordenone? Sulla respinta volevo calciare al volo di sinistro, poi ho visto arrivare gli avversari ed ho cambiato: è stato un gol importantissimo perchè arrivato in un momento un po’ così. Non è stato il gol salvezza? ma è stato fondamentale perchè non era facile da fare, ce ne saranno altri. Anche a Frosinone ho segnato un gol importante perchè in quel momento giocavo poco e il mister mi ha buttato dentro”.
Pensiero finale per Falletti: “ Sembrava un dolore al polpaccio, ci siamo rimasti male. Era determinante, sia in campo che nello spogliatoio. Ma sono certo che tornerà più forte di prima”