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Bandecchi: “Il futuro della Ternana è nelle giovanili”

Il presidente conferma al Messaggero l’intenzione di rilanciare la politica dei talenti fatti in casa: “Se andassimo in serie A, avremmo problemi”.

Mettere le basi per la Ternana del futuro, partendo non più solo da campagne acquisti dispendiose per trovare top players fuori, ma per lavorare in casa sulla creazione di giovani talenti da valorizzare, lanciare e anche cedere a grandi club. Il presidente Stefano Bandecchi è pronto a rilanciare il settore giovanile della Ternana, Ne ha parlato lunedì 24 gennaio in una riunione a Roma con il vicepresidente Paolo Tagliavento e conferma anche sulle colonne del quotidiano Il Messaggero, pagine regionali dell’Umbria, la necessità di investire subito in strutture e di creare un settore giovanile in grado di lavorare bene sui ragazzi anche in ottica prima squadra.

CAMBIARE PASSO. La politica delle giovanili è quella sulla quale la Ternana ora ha deciso di puntare. “La Ternana – ha dichiarato al Messaggero Bandecchi – ha venduto fino ad oggi solo due calciatori, quando io non c’ero. Uno è Palumbo, cresciuto proprio nelle giovanili e venduto per una milionata a suo tempo. L’altro non so neanche chi sia. Poi, niente più. Dobbiamo avere un settore giovanile in grado di dare giocatori alla Ternana e di movimentare tutto. La prima squadra non può sempre nascere da un mondo estraneo a noi“. Un po’ come fanno altre realtà come l’Udinese e l’Atalanta. Ma, come fa notare lo stesso Bandecchi, lo fanno anche in Inghilterra e in Germania.  “Serve anche – aggiunge il presidente – una rete seria di osservatori“. Strutture, un centro sportivo e la capacità di costruire giovani talenti nei vivai. “Se, per ipotesi, noi ora dovessimo andare in serie A, avremmo problemi pesanti. Manca una struttura societaria di squadra, non c’è nulla, non c’è un campo per allenarci, non emerge nessuno dalle giovanili“.

NON SOLO BANDECCHI. Bandecchi, ma non solo. Ci sono anche altri presidenti di società che continuano a rilanciare una politica di valorizzazione delle giovanili. Una cosa simile, l’ha detta pure Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, stavolta sulle pagine del Corriere dello Sport, dove ha dichiarato che dopo la costruzione del centro sportivo di Ferentino e l’inaugurazione dello Stadio “Benito Stirpe”, ora c’è anche il nuovo progetto di rilancio dell’impianto “Capo i Prati”. “Abbiamo dovuto intraprendere – dice Stirpe – un percorso che si basa su quattro pilastri: infrastrutture, giovani, valorizzazione delle competenze organizzative e del brand che va esteso al territorio su una dorsale che parte da Frosinone e arriva a Fiuggi, includendo ovviamente Ferentino“.

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