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Meteore rossoverdi – Cyril Gona: mi manda Verdelli

Torna la rubrica dedicata a coloro che hanno vestito il rossoverde soltanto per brevi apparizioni. La storia del difensore nigeriano sparito dai radar al primo cambio tecnico

Quando un calciatore arriva in una squadra con la ‘benedizione’ di un tecnico, che ti ha fortemente voluto e poi il tecnico viene esonerato allora per quel calciatore la vita si fa dura. Nel caso di Cyril Gona, la sfortuna è ancora più grande perchè l’allenatore che lo vuole fortemente alla Ternana si chiama Corrado Verdelli.

All’alba della stagione 2004-05, dopo la cocente delusione della serie A mancata, coi rossoverdi settimi e sei promozioni nella massima serie, la parola d’ordine è cambiare. Anche perchè la società è ad un passo dall’inizio di una nuova era. La famiglia Longarini è alle porte ma la stagione si era conclusa con l’arrivo alla presidenza (anzi, per la precisione come amministratore delegato) del pittoresco Tommaso Fioretti, che è ancora in carica quando inizia il campionato.

L’esperienza in rossoverde

Sulla panchina rossoverde arriva appunto Corrado Verdelli: una illustre carriera da calciatore nell’Inter, dove aveva cominciato ad allenare. Secondo prima di Cuper poi di Zaccheroni, quella a Terni è la sua prima stagione da allenatore in prima squadra. La lunga esperienza nelle giovanili lo porta a suggerire alcuni ragazzi al ds Meluso. Uno è Fabrizio Biava, che lui aveva avuto all’Inter, l’altro è Mathieu Moreau, nerazzurro reduce da una stagione allo Spezia, il terzo  è Cyril Gona, possente difensore nigeriano ventenne, reduce da una stagione ai margini nel Brescia.

Gona arriva con grande entusiasmo a Terni. I mezzi tecnici li ha ma la sua mole lo penalizza e non brilla certo per velocità. Tuttavia il tecnico lo schiera subito titolare in coppa Italia contro il Perugia, dove va in difficoltà contro gli avanti biancorossi.  La partita seguente, sempre in Coppa col Rimini, lo vede già entrare nella ripresa al posto dell’ex compagno al Brescia Mario Salgado.

Gioca ancora titolare (e per intero) in coppa col Pescara, poi resta in panchina all’esordio in B a Vicenza. La sua prima in campionato arriverà una settimana dopo in casa contro la Salernitana.  Ma l’1-1 costa la panchina a Verdelli. Arriva Vavassori che lo impiega in coppa a Bologna e nella celebre quaterna incassata dai rossoverdi a Modena, al termine della quale, dopo una conferenza stampa rovente, anche Vavassori lascia la panchina delle Fere, dopo appena due gare di campionato.

L’avventura di Gona finisce praticamente qui, perchè Fabio Brini, arrivato in panchina dopo due gare di interregno di Tobia non lo vede: gli regala uno spezzone nella sua prima partita, contro la Triestina poi da quel momento, fra infortuni e scelte tecniche, il difensore nigeriano scomparirà dai radar.

Dopo la Ternana

Già gennaio della stessa stagione Gona torna nel bresciano e si accasa al Lumezzane. Al termine della stagione ripassa da Brescia e va in prestito al Potenza dove gioca una stagione e mezza fra C1 e C2. Nel  campionato 2007-2008, approda al Gela in C2, dove la stagione si conclude per un infortunio che è preludio alla fine della sua carriera, nel marzo del 2008, a 34 anni. Successivamente si è trasferito in Emilia Romagna, dove ha lavorato per una grande azienda di calzature sportive, prima di rientrare in Nigeria e diventare imprenditore.

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