Il bulgaro parla al Messaggero e dice che sarà decisivo il tecnico, quest’ultimo risponde: “Non credo, il palcoscenico è dei giocatori”.
Il derby del Curi con il Perugia? Sarà decisivo l’apporto di mister Cristiano Lucarelli. Attestato di affetto e di stima, per il tecnico della Ternana, dal suo ex compagno di squadra Valeri Bojinov. Il calciatore bulgaro, ex delle Fere, proprio al Curi e proprio in un derby, nel 2014, segnò un gol sotto la curva dei tifosi biancorossi, andando poi a fare il gesto delle mani alle orecchie. L’attaccante, sulle colonne delle pagine umbre del quotidiano Il Messaggero, non solo ha ricordato quella partita ma ha parlato del derby del 19 dicembre.
IL CALORE DI UNA PIAZZA. Un ricordo ancora vivo, nella mente di Bojinov, quello del derby del 2014 finito 2-2 e in cui lui segnò il gol. “Ma il gesto che feci – dice al Messaggero – fu solo istintivo. Nessuna provocazione. Sapevo che il derby era una partita sentita dai nostri tifosi e dalla gente di Terni. Di derby, in carriera, ne ho giocati tanti. Sono partite che, di solito, io ho sempre giocato prima dentro di me, senza caricarle, pur sapendo sono partite che si giocano già prima che comincino. A Terni ricordo ancora bene il calore della gente nella settimana precedente e anche dopo la partita“. Poi, parlando del derby da giocare, confida proprio in Lucarelli: “Invito i ragazzi della squadra ad ascoltare e a seguire l’allenatore e a saper leggere bene ciò che dirà loro. Mister Lucarelli, di derby, ne ha fatti tanti e ha segnato tanti gol“. Poi ha spiegato anche l’episodio di un paio di stagioni fa, quando lo stesso Lucarelli lo aspettava per giocare nel Catania e lui, poi, andò a Pescara: “La sbagliai, quella scelta. Lo ammetto. Tanto che con Lucarelli mi sono già chiarito e mi sono già scusato. Sarebbe stato giusto andare da lui a Catania, visto che pure i tifosi catanesi mi aspettavano“.
MENO DANNI. Lucarelli, le scuse di Bojinov, le ha accettate. Lo dice in conferenza stampa pre-derby, commentando anche le parole del bulgaro su un suo decisivo apporto: “Sì. Ci siamo chiariti. Certo. Lo conosco da quando era ragazzino che faceva il raccattapalle a Lecce e mi chiedeva la maglia e i pantaloncini dopo ogni partita. Lui dice che io posso essere decisivo? Non credo. Non penso di essere così bravo, da poterlo risultare, soprattutto in una partita come quella di Perugia. Anzi, al limite devo preoccuparmi per fare meno danni possibile. Il palcoscenico è dei calciatori“.
