Il centrale croato, grande protagonista la passata stagione, quest’anno è ai margini: è l’uomo di movimento che ha disputato meno gare fra quelli scesi in campo almeno una volta

In estate sembrava dovesse diventare uno degli uomini mercato della Ternana, con più di qualche club che aveva messo gli occhi su di lui. E del resto, dopo una stagione come quella passata non poteva essere altrimenti. Ivan Kontek, croato arrivato dal campionato sloveno, si era conquistato la fiducia del tecnico a suon di prestazioni. Sicuro nel suo ruolo naturale, quello di centrale difensivo, aveva mostrato grande duttilità, giocando con autorità anche in mezzo al campo.

Alla fine per lui lo score recitava 31 presenze ed 1 gol. Tanto basta appunto, per metterlo sotto i riflettori. Alla fine è rimasto in gruppo, forte della fiducia del tecnico e dei compagni, ma quest’anno per il giovane le cose stanno andando diversamente: appena 2 partite per complessivi 180 minuti.

Gioca la prima da centrale, al fianco di Sorensen, poi gioca ancora da mediano contro la Spal. Per il resto, ha messo insieme diverse panchine senza però essere mai riuscito a subentrare. Una situazione particolare per un giocatore che è alla prima stagione nella serie B italiana. Da notare che nonostante sia sceso in campo solo due volte, ha giocato entrambe le sfide per intero, cosa che gli consente di mettere a referto molti più minuti, per esempio di Celli, che ha giocato il doppio delle partite ma sempre subentrando (97′).

Ma anche di Capone, che di gare ne ha giocate 5 per complessivi 151 minuti, dunque con una media di mezz’ora a partita. O di Peralta, anche lui a 5 presenze, ma con ancora meno minuti, ovvero 131. Ed anche di Koutsoupias, fermo a 3 presenze per appena 120′.