Maxi squalifica per un calciatore cadetto: si conclude l’iter giudiziario cominciato nel dicembre 2020 e più volte ribaltato nell’esito
Michele Marconi, attaccante dell’Alessandria è stato squalificato per dieci giornate per una frase razzista pronunciata nei confronti del giocatore nigeriano Joel Obi. Si tratta di una vicenda che risale allo scorso anno, quando Marconi giocava nel Pisa ed in serie B aveva sfidato il Chievo, nel quale militava appunto Obi. La partita risale allo scorso 22 dicembre 2020
La frase incriminata è “La rivolta degli schiavi“, che secondo il giudice sportivo ha rivolto ad Obi. Da qui le dieci giornate di squalifica, arrivate però soltanto a Maggio 2021, al termine dell’inchiesta istruita dalla Procura della Figc. La Procura chiese 10 giornate, ma il tribunale federale della Figc assolse Marconi. Da qui il reclamo della procura presentato alla Corte federale d’appello, che ha decretato la squalifica di 10 giornate.
Immediato il ricorso al Tribunale Federale del Coni che aveva annullato la squalifica della Corte d’appello “affinché la stessa, in diversa composizione, decida in conformità ai principi di diritto enunciati in parte motiva”. Le nuove prove portate a sostegno dell’accusa hanno ribaltato l’esito del primo grado che aveva assolto Marconi in quanto non era chiaro se il destinatario fosse o meno il calciatore. La Corte Federale ha dunque inflitto di nuovo 10 giornate di squalifica, come da giudizio di primo grado.
Avendo già scontato due giornate, Marconi deve scontarne altre otto: fra queste rientra anche quella al Moccagatta contro la Ternana del 6 Novembre che dunque non lo vedrà protagonista.
